Paola Caruso ringrazia Silvia Toffanin, dopo l’operazione al figlio
Paola Caruso ha aggiornato il pubblico sull’operazione del figlio Michele, eseguita all’ospedale Gaslini di Genova. L’intervento sembra andato bene, ma ci vorrà un anno prima che la showgirl capisca se il suo bambino potrà di nuovo camminare.
Paola Caruso ne approfitta per fare dei ringraziamenti dopo l’operazione: “Un ringraziamento speciale con tutto il mio cuore a tutti coloro che hanno reso realtà la speranza di Michele di camminare”. La showgirl poi si riserva un spazio speciale per fare una dedica a Silvia Toffanin che l’ha seguita e sostenuta durante tutto il percorso del figlio: “A Silvia per essermi stata accanto in tutto questo percorso per avermi dato la forza e il supporto per affrontare tutto questo. Al dottore Nunzio Catena per avere operato Michele con tanta professionalità, umanità e rispetto e un GRAZIE A TUTTO L’OSPEDALE GASLINI DI GENOVA. Ora bisogna solo pregare che Michy risponda con il tempo e la fisioterapia… forza amore mio sei più forte anche di me”.
Paola Caruso e la malattia del figlio Michele: il racconto a Verissimo
Paola Caruso è tornata nel salotto di Verissimo, per raccontare la situazione del figlio Michele affetto da una paralisi del nervo sciatico. Il bambino non è più in grado di camminare a causa di una puntura tossica che gli è stata iniettata in Egitto, dai medici del posto.
“Quando è morto mio padre, pensavo che quello fosse il momento più brutto della mia vita. Quando il padre di mio figlio mi ha lasciato, pensavo nuovamente che fosse quello. Ora ho capito che un momento più brutto di questo, non potevo passarlo nella mia vita. Passa il tempo e io ancora non ci dormo la notte. Il nervo sciatico di mio figlio è di 5 millimetri. È stato preso proprio lì. Ci vuole una sfortuna… ” E ancora: “Mi chiedo perché. Dall’ultima risonanza adesso abbiamo la certezza che il farmaco iniettato è tossico per i bambini sotto i 12 anni e in più probabilmente lui è allergico. Quindi gli ha bruciato tutto il nervo. Lui ha 4 anni ma racconta quello che è successo con una freddezza che a me, mamma, fa paura. Un bambino di 4 anni dovrebbe correre e non raccontare che gli hanno lesionato il nervo. ” Paola Caruso conclude. “Però è così. Tutti i medici concordano sul fatto che si debba operare. C’è una sola possibilità per farlo camminare ed è l’intervento. E ovviamente lo farò. E lo farò in Italia. Avevo anche pensato di non farlo operare ma lo avrei condannato a non camminare per sempre. Allora mi sono messa un’armatura e lo farò operare. E dopo seguirà una lunga riabilitazione. Dovrò stare un altro anno della mia vita pregando che mio figlio possa camminare. Ci vuole infatti un anno per capire se l’intervento che io faccio ora riesca o meno a mio figlio”.