Serena Bortone a Oggi è un altro giorno ricorda Alberto Sordi insieme ad alla collega Ornella Muti e alla sua collaboratrice Paola Comin. Quest’ultima ricorda gli ultimi anni vissuti insieme: “L’ho seguito negli ultimi 10 anni, durante i quali ha fatto solo 3 film, però abbiamo girato tanto insieme. Ci spostavamo in giro per il mondo anche per prendere vari premi.” Poi lo descrive con affetto: “Lui ha saputo fare così bene l’italiano perché lo rappresentava davvero. Era generoso ma anche parsimonioso, non gli piaceva sprecare. Era pavido ma anche coraggiosissimo. – così conclude – Poi era così sicuro delle sue qualità che le critiche gli scivolavano addosso, ma sempre con grande modestia e umiltà.” (Aggiornamento di Anna Montesano)



Chi è Paola Comin è la storica collaboratrice di Albero Sordi, scomparso nel 2003?

Lo scorso anno Paola Comin, addetta stampa degli ultimi dieci anni di vita dell’attore romano, ha ricordato il suo primo incontro con “Albertone” nel 1993, in occasione dell’Umbria fiction tv festival: “Telefonai alla sua addetta stampa storica Maria Ruhle, le spiegai che il Festival voleva omaggiarlo con un premio alla carriera, lei mi invitò a casa sua, per parlarne direttamente con lui […] Alberto mi accolse con una gran risata, mi sembrò di conoscerlo da sempre”, ha raccontato all’AGI.



Nei primi tempi Paola ha lavorato insieme alla press agent Maria Ruhle e in seguito, quando Maria allentò il lavoro per motivi personali e di età, da sola. “Ho amato in maniera incondizionata il Maestro e non ho altro interesse che difendere le sue volontà e la sua memoria, che venero”, ha scritto lo scorso anno la collaboratrice di Sordi su Dagospia.

Paola Comin: dieci anni al fianco di Alberto Sordi

In tanti anni al fianco di Alberto Sordi, Paola Comin ha avuto modo di conoscere a fondo il grande attore: “Devo essere sincera, era un maschilista, figlio della sua generazione. Ma aveva un grande amore e rispetto per le donne. Era maschilista perché sosteneva che il regno della donna fosse la casa, pensava che solo a casa la donna potesse essere realizzata”, ha raccontato l’addetta stampa ai Lunatici di Rai Radio 2. Tra le abitudini più note dell’attore romano c’era la penichella dopo pranzo “una regola alla quale non poteva soprassedere”.

Nell’intervista all’AGI, Paola Comin ha parlato anche della vita privata di Sordi: “Quando ho iniziato a viaggiare con Sordi ero giovane e sposata, ma la Rhule mi rassicurò: “Alberto è una persona rispettosissima, non confonderà mai lavoro e sentimenti”. Non si è mai sposato perché diceva che il suo lavoro non gli avrebbe mai permesso di essere un padre attento. E lui amava fare bene tutto”.