Enrico Letta ha parlato di un Pd «incrostato di maschilismo», Paola De Micheli conferma l’attacco del segretario. Intervenuta ai microfoni di Repubblica, l’ex ministro delle Infrastrutture ha affermato di aver sofferto per il maschilismo e anche nel suo partito: «Ma avere come capigruppo due donne, sia alla Camera che al Senato, incide sulle incrostazioni maschiliste».



Secondo Paola De Micheli le cose nei dem stanno cambiando con l’arrivo di Letta alla segreteria ed ha tenuto a fare chiarezza sullo scontro tra Madia e Serracchiani per la guida del gruppo alla Camera: «Nessuno parlerebbe di zuffa se a  contendersi la presidenza del gruppo  fossero stati due uomini. Letta ha  dato una scossa salutare, che ha  raggiunto un risultato concreto: per  la prima volta alla Camera c’è una  capogruppo dem donna, mentre al  Senato c’era stata Anna Finocchiaro,  prima di Simona Malpezzi».



PAOLA DE MICHELI: “TEMPI MATURI PER UNA DONNA SEGRETARIA”

Tornando sul maschilismo, Paola De Micheli ha rimarcato che alle donne in politica non si perdona l’autonomia e il decisionismo, ricordando chi diceva che le sue decisioni da ministro erano deboli, immaginando una fragilità mai avuta in realtà: «Sono stata criticata per avere portato figure femminili ai vertici. Il ministero delle Infrastrutture è uno dei più importanti assegnati a donne del centrosinistra e condiziona la vita economica del Paese. È stato importante tenere la schiena dritta». Paola De Micheli non ha dato consigli a Letta per il restyling del Pd – «deve affrontare la selezione di una classe dirigente all’altezza dei problemi» – ed ha commentato così l’ipotesi di una donna segretaria: «Penso che i tempi siano maturi e che accadrà tanto prima quanto più ci saranno donne in ruoli apicali, così che sia più semplice dimostrare il consenso che sono in grado di raccogliere».

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