E’ una battaglia che va avanti da oltre cinque anni quella di Paola Deffendi e Claudio Regeni, genitori Giulio Regeni, il giovane ricercatore friulano torturato, seviziato ed ucciso in Egitto dove stava svolgendo un dottorato, nel gennaio 2016. Cinque lunghi anni di bugie e depistaggi, durante i quali però i genitori del ragazzo continuano ad indagare e a non dimenticare chiedendo a gran voce verità e giustizia per l’omicidio del figlio. Tante le azioni dimostrative portate avanti dalla coppia, a partire da quella del maggio del 2018, rammentata da SkyTg24, durante la quale la signora Paola ha avviato uno sciopero della fame contro il fermo disposto dalle autorità egiziane nei confronti di Amal Fathy, moglie di Mohamed Lotfy, direttore esecutivo della Ong “Commissione egiziana per i diritti e le libertà (Ecrf)” che ha assistito la famiglia Regeni sul territorio.
Nel febbraio 2019, in tv, la coppia ha lanciato un appello: “Trovino i responsabili e ci ridiano i vestiti che nostro figlio aveva quando è stato ritrovato ucciso”, mentre ad aprile si sono rivolti all’allora premier Conte. “Le chiediamo di essere determinato e incisivo con il presidente egiziano, di andare oltre ai consueti proclami e promesse”.
PAOLA DEFFENDI E CLAUDIO REGENI, GENITORI GIULIO REGENI: VERITÀ E GIUSTIZIA
I genitori di Giulio Regeni sono arrivati persino a scrivere nel maggio 2019 una lettera direttamente ad Al Sisi: “Non possiamo più accontentarci delle sue condoglianze né delle sue promesse mancate”. La richiesta è la medesima: continuare a indagare e raccontare la verità su quanto accaduto nel gennaio 2016 al loro amato figlio. Circa un mese fa, intanto, l’Università Bicocca di Milano ha titolato l’aula U9-1 a Giulio Regeni. In quella occasione Paola Deffendi e Claudio Regeni sono intervenuti in video collegamento da Trieste per ringraziare l’Università personalmente. La madre di Giulio ha ribadito come sia importante affrontare il tema della ricerca e della sicurezza dei ricercatori: “Poco si parlava non solo in Italia ma anche a livello internazionale della sicurezza dei ricercatori che fa il paio con la sicurezza dei Paesi”, ha detto, “Purtroppo Giulio ha aperto questo vaso di Pandora perché poco si parlava di questo tema”. Papà Claudio, invece, come scrive Fanpage.it, ha voluto sottolineare la continua ricerca da parte dell’intera famiglia di verità e giustizia: “Andremo avanti. Abbiamo il supporto del nostro avvocato ma anche di tantissimi cittadini italiani, perché ormai questa non è solo una questione privata ma di tutti”.