Chi sono i genitori di Paola Egonu? La campionessa di pallavolo ha una mamma e un papà fantastici che l’hanno sempre sostenuta nella sua carriera. Loro si chiamano Ambrose ed Eunice e sono emigrati dalla Nigeria all’Italia quando erano giovani con un difficile viaggio che poi ha posto le basi per formare una splendida famiglia. La loro storia inizia dunque in Africa dove i due si erano conosciuti e innamorati. In cerca di una vita migliore, che il loro Paese non poteva dare loro, sono arrivati in provincia di Padova, a Cittadella.
Successivamente, Ambrose ed Eunice hanno deciso di trasferirsi in Inghilterra, più precisamente a Manchester dove poi hanno scelto di restare in maniera definitiva. Della vita privata dei genitori di Paola Egonu non si sa molto, se non da quello che la pallavolista ha raccontato durante le sue numerose interviste. Ad esempio, ha sempre detto che mamma e papà l’hanno cresciuto nel migliore dei modi, lei e i suoi due fratelli Andrea e Angela. In Italia la famiglia ha anche una cugina di nome Terry Enweonwu, parente alla quale sono molto legati.
Paola Egonu sulla famiglia: “In Nigeria mi sento a casa”
Paola Egonu ha sempre confessato di avere un sogno, quello di riuscire un giorno a dare alla sua famiglia quello che loro hanno dato a lei. Ecco cos’ha confessato a VolleyNews: “Vorrei essere in grado di prendermi cura della mia famiglia senza che debbano lavorare.”, poi ha continuato: “Si sono presi cura di me e dei miei fratelli per tutta la vita e vorrei che si godessero la vita, pensassero di più su se stessi e non si preoccupassero dei loro figli. Questo è il mio sogno.”.
Anche grazie all’esempio dei suoi genitori, Paola Egonu è rimasta orgogliosissima delle sue origini, soprattutto dopo il racconto di mamma e papà che sono emigrati negli anni ’90. La pallavolista ha raccontato di sentirsi davvero a casa in Nigeria e di sentirsi una principessa anche se esce semplicemente con il pigiama. Lì, passa le giornate con le sue adorate cugine e con la famiglia. Al Corriere della Sera, Paola Egonu aveva raccontato che la vita in Nigeria è molto diversa da questa, dato che là si pensa molto agli altri, si parla inglese, si canta e si ascoltano le storie degli altri.