PAOLA EGONU MONOLOGO: L’AMORE PER I GENITORI

Paola Egonu si racconta al Festival di Sanremo 2023 senza filtri e interferenze attraverso il suo monologo. «Spero di trasmettervi amore ed empatia. Non sono qui a dare lezioni di vita, perché alla mia età sono più le cose che possono imparare che quelle che posso insegnare», la premessa della campionessa di volley. Visto che in passato è stata definita ermetica, ha deciso di esporsi anche per far chiarezza rispetto ad alcune dichiarazioni «strappate dal contesto, tagliate, incollate in senso casuale e fiondate sui giornali con titoli usati per far rumore». Paola Egonu si è lasciata poi andare ad una dichiarazione d’amore per i suoi genitori, che non hanno potuto crescerla dall’età di 13 anni come avrebbero voluto vista la sua carriera da pallavolista.



«Devo tutto a loro, mi hanno insegnato a guadagnarmi quello che voglio senza temere i sacrifici». Paola Egonu anche se non è madre, ma sogna di diventarlo, è consapevole del valore del sacrificio fatto dai suoi genitori: «Sono certa che nessun genitore sia felice che una figlia cresca lontana dal proprio amore. Grazie mamma, grazie papà. Grazie per aver rinunciato a me per l’amore che provate per me. Le vostre carezze e attenzioni mi sono mancate, continueranno a mancarmi, ma sapete, so e sappiamo che questa è la mia strada».



PAOLA EGONU MONOLOGO “SIAMO TUTTI UGUALI OLTRE LE APPARENZE”

Paola Egonu nel suo monologo al Festival di Sanremo 2023 ha affrontato altri temi delicati, i perché che ha collezionato negli anni passati. Perché è così alta, perché le chiedono se sia italiana, perché si sente diversa e perché vive ciò come se sia una colpa. «Col tempo ho capito che la mia diversità è la mia unicità e alla domanda perché io sono io c’è la risposta perché io sono io». Non poteva mancare un riferimento al razzismo: «Siamo tutti uguali oltre le apparenze. E se questo non è ancora abbastanza, allora dico: smettetela!». Lo sport poi è parte della sua vita: «Quando in campo commetto errori li vivo come una sconfitta. Sto ancora imparando ad accettare gli errori, perché la palla che scotta e fa paura è il motivo per cui io sono lì». Le critiche non sono mai mancate: «Alcune sono costruttive, la maggior parte gratuite, altre sono dei macigni. Sta a noi dare il giusto peso». Paola Egonu è stata anche accusata di vittimismo: «Questo solo per aver raccontato brutte esperienze che ho vissuto. Amo l’Italia, vesto con orgoglio la maglia azzurra che per me è la più bella del mondo. Ho un profondo senso di responsabilità nei confronti di questo Paese in cui ripongo tutte le mie speranze». Paola Egonu ha poi concluso: «Sono quella che spesso ha sbagliato gli appuntamenti importanti, sono più le finali che ho perso che quelle che ho vinto, ma questo non fa di me una perdente». A tal proposito, ha ricordato Vasco Rossi e la sua esperienza al Festival di Sanremo che dimostra come non ci siano perdenti.

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