Paola Egonu, giocatrice dell’Italvolley e di Conegliano, si prepara all’esordio di questa sera a “Le Iene”, in prima serata su Italia Uno, anche se la stella della nostra pallavolo dice ai colleghi de “Il Messaggero” di non sentire la pressione dell’appuntamento: “Ho fatto Amici, sono stata a Verissimo”. È abituata, insomma, al piccolo schermo e sarà una Iena che saprà essere se stessa: “Spero di essere la più naturale possibile, di portare davanti alle telecamere quella che sono. Sarò una iena buona che diventa cattiva se si trova davanti a un’ingiustizia. Nel mio servizio mi occuperò di discriminazione, di quanto sia sbagliato dare etichette alle persone”.
Si tratta della prima conduttrice di colore del programma, ma anche su questo aspetto Egonu rivela di non sentire alcuna responsabilità: “Le Iene non si pongono il problema e nemmeno io a dir la verità. Mi sento a mio agio. Non è la prima volta che vado in tv e farlo mi piace, perché è un modo per farmi conoscere e per trasmettere ciò che penso, i miei valori. Questa è la cosa più importante”. Inevitabile, poi, parlare dell’eliminazione dell’Italia alle Olimpiadi: “Bisogna saper essere lì nel momento giusto, né un attimo prima, né uno dopo. Ci siamo allenate, ma al momento giusto non eravamo abbastanza pronte. E siamo state eliminate, giustamente. Lo sport non si improvvisa, non a quei livelli. Però, la scusa secondo cui i social ci avrebbero distratte è molto stupida. Siamo tutte professioniste”.
PAOLA EGONU: “CAMBIO MOLTO SPESSO IDEA”
Sulle colonne de “Il Messaggero”, Paola Egonu ha successivamente rivelato che l’Italvolley femminile è in realtà una Nazionale forte, come testimonia la recente conquista del titolo europeo, e che lei non si pone limiti, né personali, né di squadra.
Nel novero dei suoi hobby figura il cinema (“Mi piacciono i film di genere, avventura e horror. Mi manca la sala”), mentre i momenti di difficoltà “vanno affrontati. È normale. I miei salvavita sono il riposo, andare in giro con le amiche e fare passeggiate con il mio cane”. Infine, una confessione: se non avesse giocato a pallavolo, sarebbe diventata pediatra o avvocato, “ma cambio idea molto spesso”.