Paola Ferrari, volto noto del giornalismo sportivo italiano, si è raccontata quest’oggi, lunedì 10 maggio 2021, sulle colonne di “Controcorrente”, nell’ambito di un’intervista che ha avuto il merito di riportarla indietro nel tempo con i ricordi, quando ancora era una studentessa: “Ho vissuto intensamente gli anni di piombo e porto ancora dentro di me le ferite di quel periodo. Salvai la vita a un mio compagno di scuola ideologicamente molto lontano da me, ma in quegli anni ho ricevuto pesanti minacce di morte. Ho visto tanti ragazzi cadere, c’era grande violenza, scontro ideologico, tanta droga che girava. Quegli anni hanno forgiato chi ne è uscito”



Anni in cui, peraltro, la giornalista ha subito cercato la sua indipendenza: “Sono andata via di casa da ragazzina e dovevo lavorare per mantenermi. Vivere da sola non era facile: non ricordo quante volte mi tagliarono i fili della luce e del telefono. Così, ho prestato il viso a una casa molto famosa di cosmetici e per anni sono stata il volto della Rinascente”.



PAOLA FERRARI: “ENZO TORTORA, SVOLTA DELLA MIA VITA”

Paola Ferrari a “Controcorrente” ha confessato inoltre che da ragazza sognava di diventare una campionessa di pattinaggio su ghiaccio al pari di Rita Trapanese, ma poi gli eventi l’hanno portata a seguire un’altra strada professionale. Da bambina, inoltre, il papà la portava allo stadio sperando che si innamorasse di Boninsegna e dell’Inter, ma lei aveva occhi soltanto per il Golden Boy, Gianni Rivera, e per il suo Milan. Dopodiché, un giorno incontro Enzo Tortora: “Dopo essere stato esiliato dalla Rai, Enzo lavorava a Telealtomilanese. Ero tra il pubblico con mia zia, il regista mi fece primi piani continui, Tortora mi vide e cominciò a cercarmi per tutta Busto Arsizio”. Si aprirono quindi le porte di “Portobello” e la sua carriera svoltò. A livello calcistico, instaurò profonde amicizie con Antonio Cabrini e Paolo Rossi, ma “per me era inconcepibile avere love story con calciatori, avrei perso tutta la credibilità di giornalista che stavo costruendo con una fatica spaventosa”. Poi, una stoccata a Diletta Leotta: “Lei è ricchissima, famosissima, mica come me. Continui così, faccia un sacco di soldi e se li goda. Lei, però, non può rappresentare le giornaliste italiane, come Anna Billò, Giorgia Rossi, Simona Rolandi. Lei può rappresentare solo se stessa o, forse, Belen…”.

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