Paola Ferrari ha ricordato il collega Giampiero Galeazzi ai microfoni di Adnkronos. Un ricordo sincero e commosso, che la giornalista ha riassunto in questi termini: Galeazzi era un professionista assolutamente fuori dagli schemi. È l’unico che è stato capace di scherzare e prendersi in giro senza mai perdere un filo quella autorevolezza che aveva come giornalista e questo è molto difficile nel nostro ambiente. Riusciva a unire la professionalità al gioco che faceva, per esempio, a ‘Domenica In’ con Mara Venier. Non c’è riuscito nessun altro!’‘.



Il diverbio nato in passato con “Bisteccone” apparteneva ormai al novero delle tensioni superate, come ha rivelato la stessa Ferrari, che ha rivelato come ogni incomprensione tra loro fosse stata ampiamente superata: “Giampiero aveva un carattere molto forte fuori delle telecamere. Noi abbiamo avuto uno scontro anche recentemente, ma lui era così, era diretto e senza filtri. Abbiamo discusso e questo mi questo mi è dispiaciuto un po’, ma dopo ci siamo sentito al telefono e ci siamo chiariti”.



GIAMPIERO GALEAZZI, IL RICORDO DI PAOLA FERRARI: “RIMASE MOLTO MALE QUANDO GLI TOLSERO 90° MINUTO”

La donna ha quindi aggiunto ulteriori dettagli al suo personale tributo a Giampiero Galeazzi sulle colonne di Adnkronos: ”Avendo avuto la fortuna di aver lavorato tanto con lui, posso dire che quello che mi ha più colpito è che lui era scevro da ogni tipo di banalità. Riusciva in tutto quello che faceva, anche durante le partite meno importanti, dove c’erano personaggi meno di spicco, a non dire mai banalità. Aveva una grande sintonia con Maurizio Costanzo, erano due persone diverse, ma entrambe geniali”.



La trasmissione a cui era più legato Galeazzi sicuramente era “90° minuto”: “Mi ricordo che quando glielo tolsero ci rimase molto male, ma poi, quando è tornato anni dopo, gli dissi: ‘Vedi? Alla fine le cose tornano al loro posto’. Purtroppo, gli ultimi periodi per “Bisteccone” sono stati complicati: “Anche se da tempo non stava bene, tutte le volte che partecipava a qualche trasmissione notavo sempre in lui quella lucidità nell’esprimere i suoi concetti e quel suo non essere mai banale. Riusciva a dare sempre spunti di discussione e di riflessione. È stato lucido e acuto fino alla fine, non si è mai lamentato per la sua malattia’.