Paola Ferrari, ospite del programma di Rai 2 “Belve”, condotto da Francesca Fagnani e andato in onda nella serata di venerdì 18 febbraio 2022, si è raccontata a tutto tondo. Innanzitutto, la giornalista ha detto di avere un carattere molto irascibile e di arrabbiarsi “più volte in un giorno: se mi sfidi, so incassare e non abbattermi, però non mi dimentico mai di chi mi ferisce”.
Nel passato della donna, c’è un periodo molto travagliato: quello vissuto accanto sua madre, malata psichica, che ha più volte tentato di ucciderla, come confermato dalla stessa Ferrari. “Ho passato un’infanzia tremenda e, appunto per questo, ho imparato a difendermi – ha sottolineato –. La paura è la cosa che ti frena e ti inibisce di più nella vita. Alcuni frame sono molto impressi nella mia mente, ma diciamo che di buono c’è che ho imparato a cavarmela da sola. Mia mamma in un episodio ha tentato di affogarmi. Personalmente provo invidia quando leggo messaggi di amore tra genitori e figli, perché si tratta di un sentimento che io non ho mai provato”. Lo storico volto Rai non ha mai perdonato la madre: “Mi è dispiaciuto non averlo fatto negli ultimi giorni di vita. Ricordo che mi ha chiesto l’ultimo abbraccio, ma non ce l’ho fatta a darglielo. Ho avuto a lungo anche la paura di avere ereditato i suoi stessi problemi”.
PAOLA FERRARI: “AVEVO AMICIZIE PERICOLOSE, GILBERTO CAVALLINI MI CERCÒ DOPO ESSERE USCITO DAL CARCERE”
Successivamente, a “Belve” Paola Ferrari ha rivelato di essere andata via di casa a 15 anni, interfacciandosi con situazioni rischiose: “Ho avuto un fidanzato e amici vittime di eroina e Aids. Avevo anche amicizie pericolose: ero legata a persone vicine all’estrema Destra milanese. Assistetti una sera in diretta alla denuncia di Gilberto Cavallini, fondatore dei NAR. Divenni quindi testimone oculare di un tradimento e Cavallini mi cercò una volta uscito di galera: c’erano persone che mi aspettavano sotto casa, che seguivano i miei spostamenti”.
Le critiche sull’uso delle luci hanno ferito profondamente la giornalista: “Cerco solo di vedermi al meglio. Se sono in uno studio televisivo, tento di fare arrivare a casa la migliore immagine di me. Poi, personalmente, divido le donne in due categorie: c’è chi si mette gli slip e chi non se li mette”. E Diletta Leotta? “Non trovo sia il prototipo di donna che noi dobbiamo in qualche modo mettere sul piedistallo. Non la indicherei come esempio per mia figlia. Per il resto, lei è molto brava ed è anche di giovane età”. Battuta finale sul suocero Carlo De Benedetti (Paola Ferrari ha sposato suo figlio, Marco): “Lo stimo moltissimo, anche se siamo completamente diversi. Con il resto della famiglia, invece, abbiamo troppe differenze di visioni e io mi sono un po’ stancata: non ci parliamo, c’è una separazione consensuale”.