Paola Ferrari si è raccontata tra le pagine di Lei, svelando come si è sentita tornando al timone de La Domenica Sportiva. “È stato come tornare a casa. – esordisce – Ho condotto tanti anni questo programma, del quale mi sento quasi “una figlia”. C’è stata una bella emozione nel ritrovare tanti amici della redazione e persone con cui sono cresciuta. Mi fa molto piacere lavorare con Jacopo Volpi, che oltre ad essere un gran bell’uomo è un giornalista di razza e un amico”. Anche il successo con gli ascolti è stata una bella soddisfazione e lei ne è felice: “Qualche volta vinceremo noi, qualche volta vincerà “Tiki Taka”, ma l’importante è che questa competizione stimoli la volontà di realizzare un buon prodotto per il pubblico”. Qual è la differenza cardine tra i due show? “Noi puntiamo molto sull’autorevolezza e anche sulla serietà. Vogliamo fare in modo che la “Domenica Sportiva” sia veramente la casa di tutti. A “Tiki Taka” forse sono un po’ più spettacolari e da intrattenimento”, svela la giornalista.



Paola Ferrari: “Si può essere affascinanti ma anche competenti!”

Paola Ferrari poi, svela cosa dovremmo aspettarci dalla nuova edizione de La Domenica Sportiva, raccontando di avere la sensazione che questo, sarà un nel campionato, avvincente e combattuto. “Attraverso la competizione, inoltre, cercheremo di svelare altri aspetti del nostro Paese: un’Italia che quest’anno sarà interessante da raccontare per tanti punti di vista, non solo calcistici”, racconta ancora. Di seguito la giornalista racconta il suo ruolo nel mondo dello sport, ambiente prettamente maschile: “lo lavoro da sempre con un mondo maschile: l’importante, secondo me, è riuscire a farsi rispettare dal punto di vista giornalistico, ma ciò non è difficile perché lavoro con dei veri gentleman. Ci tengo ad instaurare un clima amichevole e divento spesso amica dei conduttori con cui lavoro”. Di seguito la Ferrari, parla anche dei titoli critici del web riferiti ad alcune sue dichiarazioni nei confronti di alcune donne protagoniste di questo mondo: “Non faccio classifiche tra colleghe, ognuna ha il suo stile. Prediligo le donne che fanno un lavoro giornalistico nel mondo del calcio. Ho combattuto in questo settore per donne che potessero avere autorevolezza e fascino, non per donne che facessero dell’aspetto fisico I’ arma più importante. Si può essere affascinanti ma anche competenti”.

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