Riapertura scuola, Paola Mastrocola contro tutti. La scrittrice e docente ha analizzato sulle pagine de La Stampa la ripresa della didattica in presenza in programma a settembre e non ha risparmiato critiche a governo e sindacati. Per il premio Campiello 2004 non sono state fatte cose fondamentali: dalla sanificazione dell’area nelle aule alla costruzione di nuovi spazi, passando per un rafforzamento dei trasporti…
«Le uniche idee salvifiche che governo e sindacati propongono sono la mascherina cinque ore al giorno e le finestre sempre aperte», ha sottolineato Paola Mastrocola: «Un’accoppiata davvero sorprendente: vivere soffocati e, contemporaneamente, crepare di freddo». E l’analisi non può che essere sconsolata: «Se la scuola in presenza che ci assicura lo Stato è questa, che Dio ci assista».
PAOLA MASTROCOLA: “SCUOLA ABBANDONATA A SE STESSA”
Paola Mastrocola ha poi puntato il dito contro i sindacati, in prima linea per chiedere e ottenere la distribuzione di tamponi gratuiti a chi non vuole vaccinarsi: «Grande vittoria dei sindacati che dimostrano, anche in questo frangente così delicato e doloroso della nostra storia, di avere solo a cuore la tutela, sempre e comunque, di interessi corporativi: aumentare i posti di lavoro, mantenere intatti gli stipendi e scongiurare qualsiasi spesa aggiuntiva». «È chiaro che la scuola è abbandonata a se stessa», l’affondo di Paola Mastrocola: «Non si può fare scuola seriamente, se si vive in un Paese dove il messaggio prevalente è che, della scuola, non importa niente a nessuno, non dico ai miopi sindacalisti, ma nemmeno a coloro che ci governano e dovrebbero pensare, concretamente e non solo a parole, che il futuro di un Paese è nelle mani dei ragazzi che oggi frequentano le scuole».