C’è anche Paola Minaccioni, tra gli ospiti della terza puntata di Affari Tuoi (Viva gli sposi!), il programma condotto da Carlo Conti in onda oggi, in prima serata, su Rai1. All’interno del game show, due concorrenti – una coppia di giovani fidanzati – tentano di accaparrarsi un ghiotto montepremi di 300mila euro come ‘aiutino’ per finanziare le loro nozze, il tutto con il sostegno e il tifo di 10 personaggi famosi qui in veste di pacchisti. Tra questi, anche la già citata Minaccioni, che di matrimonio – a dire il vero – se ne intende poco.
Non risulta, infatti, che l’attrice sia sposata, e nemmeno si hanno notizie certe circa un suo eventuale legame sentimentale con un uomo. A proposito del suo passato in questo senso, Paola ha dichiarato di non essere per niente disposta ad accettare un “amore di facciata”, vale a dire un rapporto con qualcuno di poco rispettoso e svalutante tanto per poter dire: “Sono fidanzata”. Dalle sue ultime dichiarazioni si capisce che in passato ha effettivamente subito angherie da parte di persone che non l’apprezzavano, persone che ha deciso di “piantare”, dice, evitando di portare avanti una relazione che difficilmente avrebbe potuto funzionare.
Paola Minaccioni: “Sono cresciuta alle Tre Fontane con mio padre, massaggiatore della Roma”
Paola Minaccioni, nota tutt’oggi soprattutto come attrice comica e conduttrice radiofonica, si è formata presso il laboratorio di Serena Dandini e il Centro sperimentale di cinematografia di Roma, città in cui è nata e cresciuta e che ha influito in maniera preminente anche sul suo modo di recitare. “Sono romana e romanista perché il mio papà è stato un massaggiatore dell’As Roma”, ha dichiarato l’attrice in un’intervista del 2019 a Vieni da me. “Dopo scuola andavo con mia sorella alle Tre Fontane dove la Roma si allenava”. L’uomo ha sempre rappresentato un grande punto di riferimento per lei e per tutta la sua famiglia. Importante la differenza d’età tra lui e sua madre – si parla di ben 20 anni – motivo per cui Paola gli ha dovuto dire addio da giovanissima. Dopo un anno se n’è andata anche la mamma, donna forte, sindacalista, un’appassionata di diritto dall’animo non inflessibile, ma anzi – a dire il vero – un po’ pazzerello.
È lei stessa a descriverla in questi termini, manifestando nel contempo un forte affetto e una profonda gratitudine nei confronti di entrambi i suoi genitori. Insomma, la Minaccioni si mostra orgogliosa delle sue origini e in particolare di suo padre, figura importante e per certi versi essenziale (anche se ‘solo’ nel dietro le quinte) della squadra capitolina. Roberto è morto il 17 febbraio 1998, quando Paola aveva solo 27 anni. Oltre a lei, anche i giocatori dell’epoca lo ricordano sempre con grande piacere.