Paola Perego è stata ospitata a Domenica In da Mara Venier, con la quale ha parlato di quanto accaduto ieri a Ballando con le stelle. Durante l’esibizione, infatti, hanno mostrato che nelle prove ha sbattuto la testa provando un passo di coppia con il suo partner. Da “zia” Mara racconta che “dopo la botta in testa della scorsa settimana, questa mi sono fratturata una costola. Mi hanno detto di aspettare, in una decina di giorni va via il dolore e in 30 si rimargina quella rotta”. Oltre a questo, però, Paola Perego ha anche ricordato il suo passato, la sua infanzia e la lunga carriera.
Paola Perego: “Non ho mai detto a papà che gli voglio bene”
Paola Perego racconta, ricordando l’infanzia, che crescere a Brugherio significò “crescere in una famiglia di origine contadina dove contano le cose pratiche. Non esistevano le smancerie, gli abbracci, i baci, non esistevano queste cose fisiche”. Tuttavia, confessa anche che “tutto questo non mi è mancato perché non lo conoscevo, ma crescendo ho capito che c’erano delle manifestazioni d’affetto diverse. I miei genitori a loro volta non l’averno conosciuta dai loro genitori. Era una vita più pratica, dove contavano altre cose… Eravamo in 4 in 50 metri quadrati e non avevamo tante possibilità”.
“La passione di mio padre era il ballo“, ricorda ancora Paola Perego, “e sarebbe impazzito a vedermi a Ballando. Ogni volta che facevo qualcosa in televisione era il primo a chiamarmi, mi cantava sempre ‘Come te non c’è nessuno’. Mi manca tanto, non sono riuscita ad avere un gran rapporto con lui finché è stato in vita, ma da quando se n’è andato ho iniziato a sentirlo più vicino. Avevamo due caratteri troppo uguali per andare d’accordo”. Paola Perego ricorda anche che “lui ha avuto il covid, è riuscito a superarlo, ma poi il cuore non ha retto, ma dopo aver mangiato lasagne e bevuto vino, che era la sua passione. Dopo che se n’è andato ho avuto la sensazione che lui sapesse tutto quello che non gli ho mai detto, come che gli volevo bene, non ce lo siamo mai detti”.
Paola Perego racconta gli attacchi di panico
Andando avanti nella sua intervista Paola Perego ha anche parlato degli attacchi di panico, grandissimo nemico che ha fronteggiato per oltre vent’anni. “Il primo”, racconta, “non lo puoi dimenticare. Ero dentro una macchina con il mio fidanzatino dell’epoca, respiravo e l’aria non passava… Ho pensato di morire il quel momento, avevo 16 anni. All’epoca non si conoscevano, lo chiamavano esaurimento nervoso, e ti riempivano di farmaci per non fartelo più venire perché è la paura che ti ritorni che ti paralizza, hai paura di uscire di casa, di morire, di non controllare il tuo corpo. Li ho provati per più di 20 anni”, ricorda ancora Paola Perego, “all’inizio mi diedero degli psicofarmaci ma mi appiattivano tutte le emozioni, poi ho iniziato con la psicoterapia”.