Il magistrato Paola Roja ha subito un furto per certi versi anomalo: la giudice si è infatti vista portare via la cassaforte dalla sua abitazione, dopo che la stessa è stata smurata, tolta dal muro dove era incassata. Come riferisce l’edizione online di Leggo, il colpo in stile Lupin presso la casa della presidente dell’ottava sezione penale del tribunale di Roma, è avvenuto in pieno giorno, alla luce del sole, mentre la stessa Paola Roja stava celebrando un processo in piazzale Clodio. La cosa certa è che la banda era organizzatissima e composta quindi da professionisti del mestiere e non da ladri improvvisati dalla mattina alla sera.



Il gruppo, presumibilmente due/tre personaggi, è entrato nell’appartamento del magistrato, sito nel quartiere romano Collina Fleming, attraverso una finestra dopo essere passato dal terrazzo condominiale. Nel giro di poco tempo, entrati in casa, i ladri hanno smurato la cassaforte, non toccando nient’altro ma andando quindi a colpo sicuri, consci che all’interno dell’abitazione della giudice vi fosse appunto un “tesoro” nascosto.



FURTO IN CASA DI PAOLA ROJA: DA PALAMARA A PARNASI, I CASI DI CUI E’ TITOLARE

Quindi per sfuggire, i topi d’appartamento hanno fatto il percorso inverso, uscendo dalla finestra, passando dal terrazzo condominiale e via verso l’ignoto. Non è ben chiaro come abbiano fatto a trasportale la cassaforte, ma evidentemente la stessa non era di grosse dimensioni e probabilmente se la sarà sobbarcata qualcuno di abbastanza forte sulle spalle. Una volta denunciato il furto sono scattate le indagini, e al momento gli investigatori non hanno diffuso alcun dettaglio, mantenendo il massimo riserbo, alla luce anche del soggetto derubato. Sul luogo si sono recati inoltre gli uomini della polizia scientifica, che hanno analizzato l’abitazione, sequestrando anche i filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona. Stando a Leggo “la notizia ha creato sgomento negli ambienti giudiziari”, tenendo conto del fatto che Paola Roja è titolare di alcuni processi molto delicati, come quello sulla recente inchiesta circa le nomine dei magistrati legate al caso Luca Palamara, l’ex numero uno dell’ANM. Lo stesso giudice è inoltre impegnato in altri casi ben noti come ad esempio quello nei confronti del costruttore Luca Parnasi in merito al nuovo stadio della Roma.

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