Si è conclusa ieri la quarta edizione del progetto lanciato dall’Università Luiss che crea un ponte tra scuola e carcere minorile, Paola Severino ai microfoni de Il Messaggero ha fatto un bilancio ed ha tracciato la strada verso il futuro. L’ex ministro della Giustizia, attuale vice presidente della Luiss, ha messo subito in risalto un dettaglio: «Scuola e formazione costituiscono i pilastri imprescindibili per la ripartenza del nostro Paese».



Paola Severino ha sottolineato che i valori della legalità e le speranze che nascono dal puntare sul merito rappresentano il mezzo più efficace per raggiungere il successo, evidenziando che i progetti portati avanti dalla sua organizzazione – basati su cittadinanza attiva, lotta alla corruzione e alle mafie e cybersecurity – si confrontano «con i contesti familiari e sociali difficili», così da portare la voce dell’onestà.



PAOLA SEVERINO: “FORMAZIONE CRUCIALE PER RIPARTIRE”

Per contrastare l’allargamento delle disuguaglianze e l’isolamento educativo causati dalla pandemia secondo Paola Severino è necessario «far sentire la presenza dello Stato e delle istituzioni non solo e non tanto nelle forme assistenzialistiche finora praticate, ma dando a ciascuno, anche ai più in difficoltà, la possibilità di istruirsi e guadagnare lavorando». L’ex Guardasigilli si è poi soffermata sulla sfiducia nei confronti della giustizia, spiegando che la prima forma di ingiustizia percepita dai più giovani è basata sulla constatazione che non sempre la competizione premia i migliori: «Apprestare dunque forme di selezione nelle quali emerga la capacità di problem solving, dalle quali esano vincitori i più bravi e non i raccomandati rappresenta una fondamentale spinta verso la giustizia».

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