Da più parti soffiano i possibili “venti” di inciucio tra Pd e M5s per provare a far fuori la Lega di Salvini: ecco, a guardare lo “scazzo” social tra Maria Elena Boschi e Paola Taverna di questi giorni forse qualche certezza di possibili accordi dem-grillini viene meno. O quantomeno, finché i renziani staranno nel Partito Democratico sarà alquanto difficile. Riavvolgiamo il nastro e proviamo a vedere in cosa ci hanno deliziato le due belle signore del Parlamento: da un lato del ring Paola Taverna, “pasionaria” romanaccia del Movimento 5 Stelle, non proprio serena nella linea “pro Governo” da sempre (come l’altra pasionaria Lombardi, ndr); dall’altra parte, Maria Elena Boschi, “miss Riforme” e “miss Referendum”, alleata di Renzi e attuale deputata del Pd e in rotta con la Segreteria dem di Zingaretti. Il tutto shakerato con l’ultima legge sul taglio dei parlamentari promossa dai 5 Stelle: il risultato è del tutto esplosivo, condito dall’ingrediente fondamentale, i social network. Inizia tutto con la Boschi che contestando il Governo twitta: «l’Ad di Fincantieri dice che mancano 6mila ragazzi per fare lavori manuali, come il saldatore. E lui è pronto ad assumerli: forse il Governo dovrebbe concentrarsi su questo anziché sul reddito di cittadinanza. I ragazzi hanno diritto a trovare un lavoro, non a ricevere un sussidio». La Taverna non se la lascia sfuggire e replica immediata «il sistema del Reddito è già partito. Adesso ci stiamo occupando del taglio di 345 Parlamentari. Le consiglio di inviare il cv come saldatrice. Oppure c’è il #Rdc con cui le proponiamo dei lavori, se rifiuta due volte la mandiamo nella sua Bolzano. Ci pensi!». Finita qui? Manco per sogno..
LA “BAGARRE” SOCIAL TRA PD E M5S
La Boschi non paga dello scontro di qualche ora prima, rilancia sempre su Twitter la sua personale invettiva e attacca la nemica M5s «io faccio l’avvocato. Ma non troverei nulla di male a fare il saldatore. Nella prossima legislatura credo di avere i voti per restare i Parlamento. In caso contrario farò la professione per cui ho studiato: lei non so. Magari mandi il curriculum a suo cugino, quello dei vaccini» facendo riferimento alle teorie NoVax di alcuni grillini (compresi i parenti di molti di loro). È a quel punto che la Taverna “cala l’asso” e “bullandosi” chiede rispetto da parte dell’ex Ministro delle Riforme nel Governo Renzi: «Oggi ho preso il mio ultimo 30 a Sociologia dei fenomeni politici. Se vuole da ottobre può chiamarmi Dottoressa in Scienze Politiche. Ad oggi per lei sono il Vicepresidente del Senato. Io non mi preoccuperei di mio cugino piuttosto penserei a suo #padre. Ad maiora!». La battaglia delle signore Pd-M5s è finita, almeno sui social, con nessun vincitore e con molti dubbi sull’effettiva “sensatezza” di questo ennesimo “scazzo” dai toni molto politici e dai contenuti molto poco interessanti per i rispettivi elettori.
Oggi ho preso il mio ultimo 30 a Sociologia dei fenomeni politici. Se vuole da ottobre può chiamarmi Dottoressa in Scienze Politiche.
Ad oggi per lei sono il Vicepresidente del Senato.
Io non mi preoccuperei di mio cugino piuttosto penserei a suo #padre.
Ad maiora! pic.twitter.com/wH3psqE7rD— Paola Taverna (@PaolaTavernaM5S) July 15, 2019