Paola Turci, oltre ad essere una cantante di successo, è una donna che ama parlare di attualità e commentarla, anche attraverso i social. Racconta infatti alcuni particolari aneddoti nel corso dell’intervista rilasciata a La Stampa, la Turci dice la sua sul Movimento delle Sardine, del quale tanto si parla nell’ultimo periodo. “Quando c’ è stata la prima piazza delle sardine a Bologna, il 14 novembre, ero lì per la seconda data del mio tour. – racconta, per poi ammettere che – Io mi sento di sinistra all’ emiliana, quella accogliente e solidale. Non avessi avuto il concerto quella sera sarei andata in piazza anch’io”. Paola Turci ritiene che la decisione di scendere in piazza da parte del movimento “nasca prima di tutto dalla volontà di ribadire il concetto di antifascismo. Sembrerebbe qualcosa di antico, ma è importante arginare derive pericolose”.
Paola Turci: “Le sardine? Messaggio di civiltà e democrazia!”
Quello delle sardine si configura come un movimento apolitico, infatti Paola Turci ritiene che “non devono proporre nulla, il loro ruolo è far scendere la gente in piazza con un linguaggio civile. Il loro messaggio di civiltà e democrazia è fortissimo”. Messaggio forte anche quello lanciato da Liliana Segre. In merito alla manifestazione che l’ha affiancata a Milano pochi giorni fa, la Turci ammette «Quella piazza è il mondo che vorrei, dove la società civile risponde con dolcezza prendendosi per mano». Ma, come la Segre,k la cantante ben conosce il fenomeno haters: «Oh sì. Quando sono state assegnate le Olimpiadi invernali a Milano ho scritto: “E a Roma, la città più bella del mondo, vanno le Olimpiadi della monnezza”. – e conclude – Non ce l’ avevo col sindaco, constatavo come è messa la mia città, qualunque ne sia la ragione. Mi hanno massacrata. Su Twitter segnalo gli haters, anche quelli non miei».