“Era il 15 agosto e c’era già il cellulare”. Paola Turci parla così dell’incidente che l’ha travolta nel 1993. “Sono stata distratta dal cellulare, aspettavo una telefonata da mio padre, che non arrivava e ho pensato ‘il telefono si è staccato dalla spina’. Ho guardato, a lungo. Ho staccato gli occhi dalla strada, mi sentivo invincibile e invece ho perso il controllo della macchina, mi sono ritrovata completamente diversa”. Un rvm ripercorre le immagini dell’artista negli anni ’90, ospite nella Domenica in di Mara Venier. “Eri bellissima e sei bellissima”, fa notare la conduttrice, che condivide con la cantante un’amicizia di vecchia data. “C’è stato un momento, A Sanremo 2019, il sabato sera – ricorda la Turci – una serata liberatoria, dopo una settimana, in cui ti ho visto in platea. Tu non eri centrale – svela la cantante – Sono voluta venire vicino a te e tu mi hai sorriso e mi hai dato una forza da morire”. (Agg. di Fabiola Iuliano)



Paola Turci: “possiamo essere migliori da adulte”

Paola Turci è una di quelle donne che, pur facendo parte del mondo dello spettacolo, non ha particolari problemi con la propria immagine. Proprio lei, che porta sul viso i segni di quel drammatico incidente in cui rimase coinvolta il 15 agosto del ’93. L’età che avanza non le fa paura, così come non le fanno paura le cicatrici con cui oramai ha imparato a convivere. E che le sono servite per “accettare” le rughe: “È interessante scoprire come possiamo essere migliori da adulte, con le rughe. A cinquant’anni si supera ogni imperfezione”, ha dichiarato la cantante in un’intervista a Io Donna. Per la precisione, la Turci ha appena compiuto cinquantacinque anni, ed è pronta, tra pochi giorni, a partire con il suo nuovo tour teatrale. Oggi sarà ospite a Domenica In, dove annuncerà tutte le tappe. Nessuna paura della strada che le resta da fare, tanto meno di quella che si è lasciata alle spalle. La mezza età, per lei, “è solo un segnaposto per chi vede l’età come un numero”: “Per me significa aver percorso un tratto di strada, aver sommato esperienze di valore. Certo non ho più lo sguardo incantato, puro e ingenuo dei vent’anni, e quindi per sua natura bellissimo. Mi costringo a delle rinunce. Vado in palestra e le spaghettate alle cinque del mattino ora le evito, ma sono più che felice. Sono attenta al momento”.



Paola Turci e le cicatrici

Paola Turci ha trovato da poco il coraggio per scoprire le sue cicatrici: “Altra acquisizione dei cinquanta è il perdonarsi, capire che ci sono cose che non sono perfette e sono belle così. Da piccola ci soffrivo, ero in cerca della perfezione. Ma la tua differenza, la tua diversità è la tua più grande ricchezza. Le rughe per me sono un segno di vita vissuta, di viaggio, di sorrisi che si sono fatti. Ma le mie sono speciali perché sono alleate con le cicatrici. Ci ho impiegato tempo per accettarle. Inizialmente le odiavo. Ora ho capito che sono un segno di riconoscimento“. Sullo stress del tour: “Non è tanto la forza fisica che ci metti, quanto l’energia. Prima facevo molti salti, indossavo gli anfibi, suonavo meno la chitarra. Adesso porto i tacchi, suono di più. Ma so anche come prepararmi, cosa che prima ignoravo”.



“Chirurgia estetica? Non voglio trasformarmi”

Paola Turci è una di quelle donne del mondo dello spettacolo che si sono schierate contro l’ageismo denunciato da Madonna: “Quando si parla di donne l’età è sempre trattata come un fattore meramente estetico, ma quanto fascino e saggezza possiamo acquisire anche noi invecchiando? È ridicolo ridurre al nulla una storia gigantesca come quella di Madonna”. Diplomatica la sua posizione riguardo alla chirurgia estetica: “La bellezza nasce dalla personalità, dal carattere, dal modo di affrontare la vita. Sono favorevole al progresso, ma non a trasformare i miei lineamenti. In ogni caso ogni donna deve decidere da sola”.