Paola Zukar è la donna più influente del panorama rap italiano, molti non la conosceranno ma c’è lei dietro artisti come Fabri Fibra, Clementino, Marracash e adesso anche Madame. E’ la manager che è riuscita a far adattare l’hip hop al mondo radiofonico facendolo allontanare dall’underground. La sua passione per questo mondo è scoppiata quando vide il video di “Rapper’s Delight’” degli Sugarhill Gang, da lì iniziò un vero interesse che l’ha portata poi a viaggiare verso gli Stati Uniti per scoprire una musica ancora molto lontana per l’Italia. Già agli inizi della sua carriera ha avuto l’occasione di intervistare icone del rap come Jay Z e Lauryn Hill, poi nel 2001 decise di dirigersi verso la discografia, lavorando prima per la Universal e in seguito aprendo la sua agenzia di management interamente dedicata al genere che più ama.
In una recente intervista per Huffington Post Italia, Paola Zukar si è raccontata parlando di rap, trap e anche del suo libro “Rap. Una storia italiana”, del quale è in arrivo una nuova versione integrata e completa. Nella prima pubblicazione del 2017 è spiegato cosa è successo dal 2006 al 2016 con lo sbarco nel mainstream di Fabri Fibra e di Marracash. Con la nuova edizione vengono raccontate tante altre cose: “Dal 2016 è successo di tutto. Il rap ha dato una spallata all’industria discografica italiana perché c’è stata una piccola rivoluzione culturale, soprattutto nel linguaggio”.
Paola Zukar: “Il rap e la trap sono gemelli”
Paola Zukar, nell’intervista per Huffington Post Italia, si è soffermata sull’avvento della trap, definendolo un genere più adatto al mondo dei social e meno tecnico. E’ stata una “tempesta perfetta” per la manager: “Ha permesso a rap e trap di debordare nel mainstream e di vedere importanti risultati nelle classifiche”. In seguito le è stato chiesto di descrivere questi due mondi con un grado di parentela, e lei ha risposto: “Gemelli”. Il rap sopravvive da quarant’anni rinnovandosi continuamente, e questo grazie ad un proprio linguaggio che punta ad andare incontro alle nuove generazioni. Anche la trap è caratterizzata da un linguaggio semplice, ma anche da una melodia che l’ha fatta esplodere già 20 anni fa ad Atlanta: “C’è una grande importanza al suono della parola e meno alla semantica. C’è un senso onomatopeico nella trap”.
Per descrivere il cambiamento che stanno portano questi due generi musicali, basta pensare al fatto che, in passato, il rap è stato spesso etichettato come maschilista, mentre oggi i rapper e i trapper si focalizzano molto su temi come i diritti civili e le cause LGBT+ rendendolo così il linguaggio in musica che rappresenta meglio la fluidità. Paola Zukar ha inoltre aggiunto: “Negli anni Novanta i rapper scendevano in piazza e i loro testi erano impregnati politica. Poi c’è stato un momento più leggero. E’ un riflesso della realtà e raccoglie quello che incontra per strada”.
I progetti di Paola Zukar
La manager ha detto la sua anche sulle nuove generazioni, che vede poco impegnate “come il nulla cosmico. I testi di alcuni ragazzi sono così vuoti da diventare ingombranti”. Paola, per chi non lo sa, nel 2018 ha anche fondato una radio, e l’ha fatto insieme a Clementino, Fabri Fribra, Guè Pequeno, Marracash, Salmo ed Ensi. Composta da una redazione giovane, si chiama TRX Radio ed è ovviamente dedicata al mondo dell’hip hop. Di questa, sempre ad Huffington Post Italia, ha detto: “Vorrei che diventasse uno dei canali più interessanti e originali. Riempirebbe un vuoto della comunicazione anche perché noi parliamo di tanti argomenti”. Parlando infine ai suoi obiettivi futuri, Paola Zukar pensa al mondo multimediale per trasformare il linguaggio del rap in un formato visivo. Magari puntando alla televisione, che può aiutare quella nuova generazione che non vuole essere ipocrita: “Nel piccolo schermo manca un linguaggio verace e reale”.