Il Covid è tra le cause di una nascita prematura. A confermarlo è il neonatologo Piermichele Paolillo nell’intervista rilasciata a Quotidiano Sanità. «Una mamma affetta da infezione da Covid ha maggior probabilità di partorire un bimbo prematuro, circa il 14% delle mamme che ha contratto il virus ha partorito pre termine», ha dichiarato il direttore dell’Unità di Neonatologia del Policlinico Casilino alla vigilia della Giornata mondiale della prematurità. Per la pandemia Covid c’è stata anche una riduzione di visite pediatriche, ritardi negli screening, nelle vaccinazioni e nell’immunoprofilasi contro il virus respiratorio sinciziale (VRS), che anche per questo ha avuto modo di diffondersi e rappresenta la più comune causa di infezioni respiratorie gravi e di ricovero ospedaliero.
«Questi piccoli pazienti rischiano il ricovero in terapia intensiva, sovrainfezioni batteriche, strascichi neurologici e di altra natura, e persino la morte come successo di recente. Purtroppo non esiste un vaccino che metta a riparo dal virus, ma questo non vuol dire che manchino completamente le alternative», ha spiegato Paolillo.
ANTICORPI MONOCLONALI CONTRO VRS
Da anni è disponibile un farmaco per la profilassi del virus respiratorio sinciziale, il palivizumab, anticorpo monoclonale con cui li anticorpi che neutralizzano il virus non vengono prodotti dall’organismo, come avviene per i vaccini, ma forniti dall’esterno. Per questo i piccoli pazienti devono sottoporsi ad un’iniezione mensile durante il periodo del picco epidemico, che in Italia va da novembre ad aprile. «Ora ne è in arrivo un altro che potrà essere somministrato a tutti i neonati per limitare la bronchiolite da VRS», ha annunciato Piermichele Paolillo al Quotidiano Sanità. Nell’intervista ha spiegato che «il Nirsevimab, una volta autorizzato, potrà essere somministrato a tutti neonati all’inizio della stagione epidemica».
In Italia, infatti, il primo anticorpo monoclonale è gratuito solo per i prematuri, per gli altri potrebbe arrivarne un altro. In attesa del nuovo monoclonale, ha ribadito le raccomandazioni per le famiglie: «Curare l’igiene, evitare situazioni di promiscuità e contatti a rischio. A queste raccomandazioni di buonsenso, per i neonati si aggiunge sicuramente anche l’attenzione ad evitare elementi ambientali nocivi, come il fumo passivo, favorire il più possibile l’allattamento al seno materno e promuovere l’utilizzo di vitamina D, un vero e proprio ormone che aiuta il sistema immunitario a resistere alle infezioni».