Paolo Abozzi, conosciuto anche come “Magopaolo” per le sue apparizioni televisive, è a processo per maltrattamenti e violenza sessuale aggravata: le accuse arrivano da una donna, che lo accusa di averla drogata e manipolata con l’obiettivo di renderla sua “schiava”. Il caso, come riportato dal Corriere della Sera, è iniziato nell’estate del 2022, quando i due si conobbero in un villaggio turistico in Sardegna: lei era in vacanza, lui teneva uno spettacolo. Nel giro di sei mesi la vita della vittima è stata stravolta.
A raccontare nei dettagli quanto è accaduto, in aula, è stato l’ormai ex marito della donna. Al rientro a Roma, infatti, quest’ultima decise di lasciarlo, abbandonando anche i loro quattro figli. “Mi disse che si era giurata amore eterno con quest’uomo e da un giorno all’altro è uscita di casa”, ha spiegato. L’uomo tuttavia si è subito accorto che nel comportamento della moglie c’era qualcosa che non andava. “Aveva dei movimenti strani delle pupille se le parlavo di quello che stava succedendo e ripeteva continuamente le stesse cose. Era in una realtà parallela”. Anche il suo stato di salute era sempre più compromesso, con eccessivo dimagrimento, perdita di capelli e numerosi dolori sul corpo.
Paolo Abozzi denunciato da una donna: maltrattamenti e violenze
La svolta nel caso è arrivata soltanto a maggio del 2023. La donna, con dinamiche ancora da chiarire, è riuscita a rinsavire e a liberarsi da Paolo Abozzi, presentando denuncia. Gli inquirenti si sono immediatamente resi conto delle condizioni in cui il mago l’aveva costretta a vivere, allontanandola dalla famiglia e manipolandola. È stato anche dimostrato che la privava del sonno, somministrandole psicofarmaci. Le violenze erano sia psicologiche che fisiche. È per questo motivo che il pubblico ministero ha emanato un decreto di giudizio immediato.
La donna ad oggi è tornata a vivere col marito e coi quattro figli e si sta sottoponendo a un percorso di terapia affinché si possa ristabilire la normalità. Non sarà tuttavia semplice, anche perché dovrà affrontare il processo che la vede parte lesa. Paolo Abozzi, difeso dall’avvocato Francesco Scorsone, sostiene da parte sua che i comportamenti della vittima fossero volontari.