Il grande Paolo Belli, re dello swing, è stato ospite questa mattina negli studi del programma di Rai Due, I Fatti Vostri. Come sempre le prime parole sono per l’infanzia: “Da bambino sognavo dai fare Rai Uno il sabato sera – le prime parole di Paolo Belli – l’ho sempre detto, io guardavo Aldo Fabrizi, Mina, Studio Uno, Canzonissima, e l’ho sempre sognato. Me lo fanno fare da 20 anni, sono felicissimo, quando entro a Ballando, prima della diretta io entro dentro alla pista e ringrazio. Ho cominciato che avevo 5 anni a suonare, non sapevo ne leggere ne scrivere”.
Si passa poi a parlare dell’esperienza di Paolo Belli al Festival di Sanremo ’89 con Ladri di biciclette: “Siamo stati eliminati al primo turno. Fare musica a Sanremo è stato un traguardo meraviglioso, un sogno. Poi il giorno dopo mi hanno chiamato Chiambretti per una trasmissione e Vasco per seguirlo in tournée”. Sul sodalizio con Panariello: “Dopo Sanremo e Festivalbar – le parole di Paolo Belli – mi sono sciolto dal gruppo perchè sognavo di fare lo show, nessuno più mi voleva, il telefono non suonava più. Poi sono andato a fare un concerto per caso a Pesaro e c’erano anche Panariello e Conti. Poi dopo il concerto è entrato Giorgio e mi chiese di andare a lavorare con lui su Rai Uno. E da lì è partito tutto”.
PAOLO BELLI, LA MOGLIE, BALLANDO CON LE STELLE E…
Sulla moglie: “Stiamo insieme dal 1983, il segreto? Dialogare, rispetto, condivisione, lei non si fa mai vedere ma è molto presente. Lei starà guardando in questo momento e mi dirà che avrò sbagliato qualcosa”. Su Ballando con le Stelle, trasmissione a cui Paolo Belli prende parte da ben 17 anni: “La sigla (scritta da lui ndr)? Una storia incredibile. Ero andato da Milly e le avevo fatto sentire questa sigla e dopo cinque secondi tutti ballavano. Io vorrei rifarla tutti gli anni ma Milly mi dice che sono matto”. Chiusura sulla passione per la bicicletta: “Sono arrivato fino a Bormio, ci ho messo 4 ore ma ci sono arrivato. La bici è la metafora della vita, l’importante non è arrivare ma gustarsi il viaggio e quando arrivi lì esulti”.