Non è solo il probabile addio alla tv (o forse solo a Mediaset) a tenere banco riguardo Paolo Bonolis. Il conduttore fa parlare di sé anche per la vicenda che coinvolge Francesca Perrotta, che dirigeva l’Orchestra femminile Olimpia nella giornata inaugurale di Pesaro Capitale della Cultura 2024, cui partecipa anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella. A presentare l’evento Bonolis, che rivolgendosi a una percussionista nell’ultima fila esclama: «Complimenti a quella signorina lì in fondo, molto sexy. Che suona lei?». Poco prima il conduttore aveva accolto Perrotta con un generico e ripetuto «signora». L’episodio è stato segnalato su Facebook, dove ha scritto di aver provato «tristezza» per Bonolis, «per dover ascoltare battute fuori luogo come l’apprezzamento sexy ad una delle musiciste», poi il video è rimbalzato su YouTube e la direttrice ora rompe il silenzio per spiegare cos’è successo.
«Se devo esser sincera non sono entusiasta di tutto questo clamore. Non sono arrabbiata con nessuno in particolare, ma mi dispiace che una giornata musicalmente molto bella per la nostra Orchestra sia stata coperta da questo episodio». Francesca Perrotta ne parla a Repubblica, precisando che questi siparietti si verificano perché «la storia dell’uomo è una storia maschile. Non è un accusa, ma una constatazione difficilmente smentibile». Francesca Perrotta riconosce il dispiacere nell’essere finita sui giornali per questo caso, ma ne approfitta per fare una riflessione: «Come vogliamo essere, ed essere trattate, una volta arrivate a certe posizioni che fino a pochi decenni fa tutti consideravano inarrivabili?».
“NON SONO ARRABBIATA CON PAOLO BONOLIS, CI SIAMO CHIARITI”
Francesca Perrotta riconosce che non c’è più l’effetto sorpresa nel vedere una donna sul podio a dirigere un’orchestra. «Le cose stanno cambiando. La resistenza però è ancora tanta». A Repubblica spiega che la questione è culturale, riguarda società e costume, non una persona in particolare. Riguardo l’idea di fondare un’orchestra femminile, per la direttrice non c’è il rischio di autoghettizzazione. «C’è una cosa che gli uomini fanno fatica a comprendere, ed è una parola presente solo nella lingua inglese: “empowerment”. Per chi è in una condizione di minoranza o di svantaggio oggettivo, avere un punto di riferimento fa vibrare una corda, una consapevolezza. E permette di agire». Queste iniziative, come il concorso parigino riservato a sole direttrici d’orchestra, «sono fondamentali per far emergere un sottobosco di situazioni rimaste in silenzio, che non hanno trovato la forza di uscire e mostrarsi».
Pur consapevole che un format solo femminile possa essere discutibile, Francesca Perrotta sottolinea che «l’intento è quello di divulgare, fare uscire, mostrare platealmente». Infine, la direttrice d’orchestra ribadisce di non essere arrabbiata con Paolo Bonolis: «Non sono arrabbiata con nessuno, ci mancherebbe che mi arrabbi. Con Bonolis mi sono chiarita, lui è una persona intelligente, ha solo fatto il suo personaggio. Le parole però sono importanti. Non vedo perché un uomo possa chiamare una direttrice “signora” o “signorina”, quando nessuna presentatrice direbbe “signor Muti”».