Paolo Bonolis, Sonia Bruganelli e il rapporto con i loro tre figli

Paolo Bonolis è il marito di Sonia Bruganelli, imprenditrice e opinionista del Gf Vip oggi ospite a Verissimo per un’intervista. Molto probabilmente, durante il suo colloquio con Silvia Toffanin, si parlerà anche del rapporto con suo marito Paolo e con i suoi tre figli Silvia, Davide e Adele, nati dopo il matrimonio dei due nei primi anni Duemila.



Silvia, 18 anni, è la più nota dei tre figli di Paolo. La giovane ha una malattia fin da quando è nata, e il cattivo esito di un’operazione non ha fatto altro che aumentare le sue problematiche e rendere più difficile lo svolgimento delle sue attività quotidiane. La bambina, infatti, ha riportato danni neurologici subito dopo un intervento che i medici proposero alla nascita, e ancora oggi Silvia non è indipendente.



Paolo Bonolis parla del suo essere padre

Di Davide e Adele, gli altri due figli, si sa decisamente meno. In un’intervista rilasciata nel 2019 al Corriere della Sera, Paolo ha accennato al suo stile educativo: “Credo sia vero che i figli assomigliano più ai loro tempi che ai loro padri. Però è anche vero che il padre ha il dovere di segnare in parte la strada dei figli, consigliando e non imponendo. A Davide, 14 anni, ho tolto la possibilità di giocare tutti i santi giorni con i videogiochi, e da quando ha smesso – li usa solo il fine settimana se è andato bene a scuola – vedo che se li gode di più e ha conquistato una rinnovata capacità nello studio: era una sorta di zombie di fronte allo schermo. Un genitore deve fare attenzione a queste cose, poi se per un genitore è più comodo avere il figlio zombizzato perché ha da fare altre cose, questa è una responsabilità personale”.



Ma che padre è, in definitiva, Paolo Bonolis? “A volte generoso, altre duro. Un padre”, chiarisce lui. Per poi aggiungere: “L’importante è che ai figli non venga meno il senso di sapere che ci sono, come genitore devi garantire loro la massima possibilità di libertà e di scelta, pur dando sempre dei consigli. Non devi metterli al mondo perché vivano la tua vita, se no si ritorna al discorso del vampirismo”.