L’argomento fede è stato rispolverato da Paolo Bonolis anche in occasione del suo intervento ai microfoni di “Che Tempo Che Fa”, trasmissione di Rai Tre condotta da Fabio Fazio e andata in onda nella serata di domenica 16 ottobre 2022. In particolare, il popolare presentatore televisivo ha rivelato di avere grande rispetto per chi crede, perché “in questo modo supera l’idea di non senso della esistenza. Anche in Chiesa, però, non è che recitano il ‘So’, recitano il ‘Credo’: un ‘può essere’, insomma…”.



Bonolis ha anche ricordato il suo rendez-vous con Papa Francesco: “L’ho incontrato ed è carino, molto simpatico… Mi ha invitato lui: sono andato e abbiamo chiacchierato, fondamentalmente di calcio. Lui è estremamente appassionato e tifoso di una squadra argentina, il San Lorenzo”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



Paolo Bonolis e la religione: “Ha uno Stato, una banca e patrimoni…”

Uno dei temi affrontati da Paolo Bonolis in “Notte fonda“, il suo primo romanzo, è il rapporto con Dio e la fede. Controverso, aggiungeremmo noi, alla luce delle parole del conduttore. Ne parla infatti anche al Corriere del Sera, lanciandosi in un paragone ardito tra l’Immacolata Concezione e il gol di Paolo Rossi ai Mondiali dell’82 che potrebbe suonare a dir poco strano. “Io Paolo Rossi l’ho visto fare certe cose, l’Immacolata Concezione no, infatti in Chiesa si recita il Credo, non il So“, afferma.



Dalle sue parole traspare un rapporto complicato con la regione anche per certe contraddizioni. “Se tu non riesci a dare un senso alla tua esistenza hai bisogno della religione. Ma noto una certa discrepanza tra il presunto messaggio iniziale – lasciate tutto quello che avete, datelo ai poveri e seguitemi – e una religione che ha uno Stato, una banca, patrimoni immobiliari, guardie, esercito“. Paolo Bonolis aggiunge al Corriere anche di non essersi particolarmente emozionato quando ha incontrato il Papa.

Paolo Bonolis “Prego chi non c’è più perché…”

È un signore molto gentile, simpatico. Avevo molta curiosità. Ci aveva invitato in Vaticano, due anni fa circa. Abbiamo parlato di calcio, l’ho invitato a venire a guardare una partita insieme“, spiega Paolo Bonolis al Corriere della Sera. A tal proposito, rivela che era “la grande gioia” della figlia Silvia, che voleva vederlo. “Così me la sono portata con la sua assistente, ormai sorella, Denise. Lui è stato molto carino con lei“. Nonostante queste convinzioni e posizioni, il conduttore non nega di pregare. Ma sono preghiere diverse, perché non si rivolge a Dio. “Io certo che prego. Ma non prego Dio, parlo con le persone che non ci sono più, mi rivolgo a loro salutandole ogni volta che vado a letto e ringraziandole per quello che mi hanno dato“.

Nell’intervista al Corriere della Sera, dunque, c’è anche un ridimensionamento della Chiesa da parte di Paolo Bonolis: “È un’istituzione che si frappone tra chi ha bisogno di credere e la suddetta necessità. Dio non c’entra né come soluzione né come problema“. Il conduttore ammette poi che c’è qualcosa di più dietro. “Qui parlo per l’esperienza di mia figlia (a cui un’ipossia durante un intervento in fasce ha compromesso parte delle capacità motorie e cerebrali, ndr). Comunque, sono piccole rabbie che uno conserva“.