Lo spettro del sostegno a Ursula von der Leyen in cambio di incarichi prestigiosi. Questo quanto potrebbe celare l’asse Commissione Ue-Movimento 5 Stelle. A chiedere chiarezza è l’eurodeputato Paolo Borchia: “La Commissione europea rischia di sembrare uno “stipendificio” – guarda caso di esponenti più o meno vicini al Movimento 5Stelle – perché, prima della questione legata a Di Maio, l’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri Josep Borrell conferì un medesimo incarico internazionale a Emanuela Del Re (M5S) nominandola rappresentante speciale dell’Ue per il Sahel. In base a cosa?”.
Come ben sappiamo, Luigi Di Maio è stato indicato come inviato a speciale per il Golfo, ma non è l’unico grillino/ex grillino a ricoprire incarichi di caratura a livello europeo. Il responsabile federale Lega nel Mondo ha presentato un’interrogazione a Borrell sul caso Del Re, un incarico che risale a giugno 2021 su proposta dello stesso Alto Rappresentante: “Ma non sono noti i criteri in base ai quali fu scelto di conferire questa nomina proprio alla sociologa ed ex viceministro degli Esteri pentastellata. Ruolo centrale in una regione strategica per la sicurezza di tutta l’Europa”. Paolo Borchia ha inoltre sottolineato che non è nota la retribuzione economica, così come i risultati ottenuti fino ad ora in termini di strategia europea: “Interrogativi che ho rivolto proprio all’Alto Rappresentante. Doverose le risposte ad un anno dall’incarico, considerando anche che il Consiglio dell’Ue pare abbia deciso di estenderlo fino al 31 agosto 2024”.
PAOLO BORCHIA CHIEDE CHIAREZZA
Paolo Borchia già negli scorsi giorni si era soffermato sul caso Di Maio. L’ex ministro degli Esteri, reduce dalla debacle alle elezioni con Impegno Civico, è stato giudicato il più adatto tra i candidati in lizza da un panel di tecnici come inviato speciale dell’Unione europea nel Golfo Persico per occuparsi di energia e gas. Il leghista, già firmatario dell’interrogazione depositata la settimana scorsa e indirizzata a Josep Borrell, aveva evidenziato: “Difficile credere che siano stati i titoli conseguiti o le esperienze lavorative maturate prima dell’incarico in Ministero a farlo diventare il miglior candidato per trattare per l’Europa il prezzo del gas, per giunta in un periodo economico e sociale così complesso. Difficile, quindi, credere che la sua figura sia davvero la migliore anche rispetto a concorrenti altamente qualificati come ex commissari o inviati dell’Onu”. Paolo Borchia aveva poi aggiunto: “Certamente l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, Josep Borrell, non appena vorrà rispondere alla mia interrogazione saprà spiegare quali sono i punti del curriculum vitae di Di Maio che lo rendono il più idoneo a ricoprire questo delicato incarico internazionale”.