Il pm Guido Lo Forte nascose a Paolo Borsellino di aver firmato l’archiviazione dell’inchiesta “mafia e appalti” di cui il giudice si era a lungo occupato. Lo ha sostenuto, nell’aula B del Tribunale di Caltanissetta, dove ha luogo il processo sul depistaggio sulla strage di via d’Amelio, l’avvocato Fabio Trizzino, legale di parte civile della famiglia Borsellino nonché marito della figlia maggiore del magistrato ucciso da “Cosa nostra”, Lucia Borsellino.
L’omissione del pm, secondo quanto sostenuto in aula, avvenne cinque giorni prima dell’attentato nel corso di un incontro alla Procura di Palermo al quale Borsellino prese parte. Secondo quanto riportato dall’AdnKronos, Trizzino si è detto contrario alla richiesta della difesa dei poliziotti Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei, imputati insieme con un altro agente, Mario Bo, di calunnia aggravata, di ascoltare in aula, i giudici Roberto Scarpinato, Guido Lo Forte e Giuseppe Pignatone sull’inchiesta mafia e appalti. Così com’era accaduto negli altri cinque dibattimenti dedicati alle stragi di mafia, il dossier torna prepotentemente a reclamare attenzione. Segno che si tratta di un punto ineludibile per fare luce sulla vicenda…



Paolo Borsellino: “Gli nascosero archiviazione inchiesta prima dell’attentato”

Ma cos’è l’indagine ‘mafia e appalti’? L’inchiesta, condotta tra la fine degli anni Ottanta e il 1992, fu fortemente voluta da Giovanni Falcone e poi ripresa da Paolo Borsellino. Oggetto erano i legami tra politici, imprenditori e mafiosi. A guidare le indagini erano l’allora colonnello Mario Mori e il capitano Giuseppe De Donno, entrambi assolti di recente, in appello, nel processo riguardante la trattativa Stato-Mafia di Palermo. Dall’inchiesta venne a galla, per la prima volta, la presenza di un comitato d’affari, gestito dalla mafia e forte di solide connessioni con il mondo della politica e degli imprenditori rtcosa accadde in quella riunione del 14 luglio del 1992, cioè cinque giorni prima della strage di Via D’Amelio, di cui parla l’avvocato della famiglia Borsellino? Era un briefing dei magistrati della Procura di Palermo, e in quella occasione Paolo Borsellino chiese notizie sull’inchiesta. Dalle successive dichiarazioni al Csm da parte dei magistrati presenti a quella riunione, emerse che nessuno disse a Borsellino che era già stata firmata la proposta dell’archiviazione. E Guido Lo Forte, che la firmò, era tra i presenti. Raggiunto al telefono dall’Adnkronos, per una replica, l’ex magistrato, oggi in pensione, si limita a dire: “Dovendo parlare di questo argomento al processo, come ho appreso, preferisco non dire nulla, al momento. Lo farò in aula”. Anche se ha aggiunto: “Fino a questo momento, a dire il vero, non ho ancora ricevuto alcuna citazione…”.

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