Paolo Bosisio, da cinque edizioni, è l’integerrimo preside de Il Collegio, il docu-reality di Raidue che continua ad appassionare migliaia di giovani. A Paolo Bosisio è affidato il difficile compito di far rispettare le regole del collegio insegnando ai giovani che vengono catapultati in un’epoca lontana dalla propria il rispetto per le regole e le istituzioni. Un ruolo che riesce a svolgere anche alla sua esperienza professionale. “Sono stato preside in un liceo per dodici anni negli anni Ottanta e un poco della mia esperienza mi è servita per costruire quello che è un personaggio e non la fotocopia di me stesso. Io recito il Preside e non sono il preside“, ha spiegato in un’intervista rilasciata ai microfoni di Fanpage sottolineando la differenza tra la realtà e il reality.

PAOLO BOSISIO, PRESIDE DE IL COLLEGIO: “TUTTO VERO CIO’ CHE SI VEDE”

La quinta edizione de Il Collegio, esattamente come le precedenti, ha immediatamente ottenuto un buon successo sia in tv che sui social. Alcuni atteggiamenti degli studenti, tuttavia, sono considerati eccessivi e c’è chi pensa che non tutto sia reale. A smentire tale ipotesi è proprio Paolo Bosisio che, ai microfoni di Fanpage, sottolinea come tutto ciò che accade sia reale. “I comportamenti che i “collegiali” mantegono è frequentemente così maleducato da far pensare che si tratti di una finzione. Invece si tratta di un reality, e quindi ciò che si vede corrisponde a ciò che è accaduto veramente, senza una regia preventiva”, sottolinea il preside. Se alcuni ragazzi, tuttavia, sono totalmente inesperti e arrivano al Collegio con la loro spontaneità, altri arrivano con un ruolo de seguire. “La presenza di coloro che arrivano con in mente un ruolino da mettere in piedi per essere più visibili cresce di anno in anno come è ovvio. Ma dopo i primissimi giorni i ruolini precostituiti esplodono e gli aspiranti attori ne perdono il controllo”, aggiunge Bosisio.

PAOLO BOSISIO: “IL COLLEGIO UN PASSATEMPO PER I RAGAZZI”

Severo, esigente ed integerrimo, Paolo Bosisio parla anche delle proprie reazioni che “seppure concordate con il responsabile del programma, sono tutte naturali e a braccio, spontanee e calibrate sulle misure del personaggio che interpreto”, assicura. Il preside, poi, non paragona affatto Il collegio al ruolo che ebbe il maestro Manzi nella tv del passato e ribadisce la profonda differenza tra le due realtà. “Il maestro Manzi, indimenticabile per me, svolgeva un compito di grande importanza sociale a quel tempo. Credo che il Collegio costituisca solo un passatempo (magari meno sciocco di altri) per i ragazzi che guardano ai loro coetanei nel video come se fossero animaletti di uno zoo che è divertente visitare, salvo uscirne e riprendere la propria vita senza un briciolo di cambiamento“, conclude.