Un intervento intenso, quello avvenuto alla trasmissione radiofonica I Lunatici su Rai Radio2 e che ha visto Paolo Brosio protagonista indiscusso. Il giornalista ha parlato ampiamente della sua recente partecipazione all’Isola dei Famosi, il reality di Canale 5 dall’Honduras. Un’esperienza faticosa e che lo vede ancora molto debole. “Ho perso tanti chili, diciassette, mi devo risistemare un po’”, ha dichiarato. A creargli maggiori fastidi sono state soprattutto le punture di insetti che gli hanno provocato diverse infezioni: “E’ quello che mi ha messo in difficoltà. La sofferenza legata alla mancanza di cibo riuscivo a contenerla, ma le punture e le infezioni mi hanno messo in difficoltà”. Nonostante questo, ammette, ha dato tutto ciò che poteva. La situazione, purtroppo, lo ha penalizzato anche in merito alla sua attenzione verso le donne presenti sull’Isola: “Quando sei in tale difficoltà fisica, già sei sfinito. Se ti metti anche a immaginare un approccio, ti vengono gli incubi solo a pensarci”, ha ammesso. Eppure di ragazze belle, a suo dire, ce n’erano molte, a partire da Taylor Mega fino ad Ariadna Romero. “Era pieno di belle ragazze. Belle e inavvicinabili però. Nel senso che c’era un rapporto di simpatia, ma non gliela facevi nemmeno a pensarci a certe cose. La tentazione era molto attutita”, ha confidato.



PAOLO BROSIO: TRA ABORTO, DONNE E DROGA

L’attenzione si è poi spostata verso altri argomenti decisamente più seri, a partire dalle leggi anti aborto in Georgia. In merito Paolo Brosio ha commentato: “Io sono contrario all’aborto. L’aborto non è un diritto, è una schiavitù. Il ventre di una donna è tabernacolo di vita. Io per molti anni l’ho considerato tutt’altro. Per il godimento personale, per il divertimento, perché ero fissato con le donne”. Fare un calcolo di quante ne ha avute però è per lui difficile, “non ho il pallottoliere”. Ora però lui è cambiato e se prima il peccato non esisteva, adesso Brosio sente che la sua vita è cambiata. “E’ successo qualcosa di grosso. Ora faccio i conti con Dio, prima facevo i conti solo con me stesso”. Infine ha argomentato anche la recente sentenza della Cassazione che ha stabilito un reato la commercializzare i derivati da cannabis light: “Il principio attivo rispetto a venti anni fa è decisamente più potente, si passa da quello ad altre cose. La droga è devastante, che bisogno c’è di venderla anche legalmente. Io poi devo stare zitto, nella mia vita ho provato certe cose ed ho avuto anche momenti brutti”, confessa. “L’uomo è fatto di debolezze, di fragilità, spesso tutto ciò che è peccato attira di più. Bisogna chiedere aiuto a Dio per rimanere saldi nella fede”, ha quindi concluso.

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