L’ex tutore di Paolo Calissano, l’attore morto il 29 dicembre 2021 a Roma, sarebbe indagato dalla Procura di Genova per le ipotesi di peculato e circonvenzione di incapace. Lo riporta l’Ansa, secondo cui l’attenzione degli inquirenti sarebbe focalizzata sui conti di Paolo Calissano da cui sarebbe “sparito un milione di euro“. Si tratterebbe di Matteo Minna, avvocato incaricato dal tribunale, nel 2006, di assumere il ruolo di amministratore di sostegno per l’artista.
L’inchiesta, riferisce ancora l’agenzia di stampa, condotta dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza e coordinata dal sostituto procuratore Francesco Cardona Albini e dall’aggiunto Vittorio Ranieri Miniati, sarebbe scaturita da un esposto dei familiari di Paolo Calissano. I parenti dell’attore, scrive Il Secolo XIX, si sarebbero accorti di presunti ammanchi di denaro e avrebbero presentato una denuncia per chiedere accertamenti su alcuni movimenti sospetti relativamente alla sparizione di circa 70mila euro. Le somme che mancherebbero all’appello, però, sarebbero di più, frutto dei guadagni che Paolo Calissano avrebbe maturato nel tempo con la partecipazione a diverse società. L’avvocato che assiste la famiglia dell’attore avrebbe sottolineato la volontà di mantenere il massimo riserbo sulla vicenda con un “no comment”, in attesa che le indagini facciano il loro corso.
L’ex tutore di Paolo Calissano indagato: le ipotesi
Quella in corso “è una fase delicata delle indagini“, avrebbe spiegato l’avvocato dei familiari di Paolo Calissano, Santina Ierardi, come riporta Ansa, e per questo i parenti dell’attore avrebbero scelto di non commentare la notizia dell’iscrizione dell’ex tutore dell’artista, Matteo Minna, nel registro degli indagati presso la Procura di Genova. Sarebbe stata la loro denuncia su presunti ammanchi di soldi dai conti di Paolo Calissano (l’agenzia di stampa parla di una cifra di “almeno un milione di euro” sparita nel corso degli anni) ad accendere un faro sulla questione portando così gli inquirenti a vagliare la posizione del legale genovese che fu incaricato quale suo amministratore di sostegno nel 2006.
Tra le operazioni su cui sarebbero in corso gli accertamenti delle Fiamme gialle, alcuni bonifici del 2019 che risulterebbero partiti da un conto intestato a Paolo Calissano e destinati proprio a Minna per spese e finanziamenti di una società che vedeva la partecipazione dell‘attore. Ma a fronte di tali bonifici, riferisce ancora Ansa, nella contabilità societaria risulterebbero spostamenti nettamente inferiori provenienti dalle casse di Paolo Calissano. Il Secolo XIX, in riferimento alle ipotesi avanzate a carico di Minna, riporta una dichiarazione dello stesso ex tutore dell’attore: “Legato a Paolo per 15 anni, mi difenderò dalle accuse”.