Forse Paolo Calissano non era solo in casa quando è morto. Quando l’ex compagna Fabiola Palese, preoccupata perché non riceveva più sue notizie dal giorno prima, ha inserito la chiave nella toppa della porta di casa per entrarci si è resa conto che la serratura non aveva le mandate inserite. Il telefono poi era spento sul divano. Calissano non si era chiuso o con lui c’era qualcuno che poi è andato via? Stando a quanto riportato da Il Messaggero, i carabinieri stanno acquisendo le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, soprattutto quelle dell’Hotel Rome Cavalieri che si trova di fronte all’appartamento dell’attore, per fare chiarezza su questo aspetto, ma non è l’unico da approfondire. Quel che è erto è che il cadavere dell’attore 54enne è stato trovato la sera di giovedì 30 dicembre nella casa di medaglie d’Oro.
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per morte in conseguenza di altro reato. Sarà eseguita un’ispezione esterna sul cadavere da parte del medico legale, mentre si aspettano i risultati degli esami di laboratorio sul materiale repertato dalla Scientifica durante il sopralluogo nell’abitazione. Quindi, il pm dovrà valutare se richiedere l’autopsia e cercare formalmente un colpevole per la morte di Paolo Calissano. Nelle ultime ore comunque i carabinieri hanno ascoltato Fabiola Palese, con cui era rimasta una profonda amicizia. Ma sono state ascoltate anche altre persone.
LE INDAGINI SULLA MORTE DI PAOLO CALISSANO
La morte di Paolo Calissano sarebbe avvenuta nell’arco delle 24 ore prima del ritrovamento. L’ultimo accesso a WhatsApp dal suo telefonino, che è stato sequestrato dai militari che indagano anche sul traffico telefonico delle ultime ore, risale alle 20:18 del 29 dicembre. L’ex compagna Fabiola Palese l’ha trovato morto un giorno dopo. Il portiere dello stabile ricorda di averlo visto il 29 in giornata, l’ex di averci parlato nel primo pomeriggio di mercoledì, poi appunto il silenzio e quell’ultimo accesso. L’ipotesi più accreditata, ricostruisce Il Messaggero, riguardo le cause della morte dell’attore è un mix micidiale di benzodiazepine e altri farmaci.
Il Ris ha condotto analisi per accertare l’eventuale presenza in casa di sostanze stupefacenti tra i blister ritrovati. Aveva diversi medicinali in casa perché soffriva di depressione, malattia per la quale era in cura da uno psichiatra che presto verrà sentito. Pare avesse il terrore di restare senza farmaci e negli ultimi mesi avrebbe cominciato ad assumere benzodiazepine perché non riusciva a dormire. A ottobre era entrato in una clinica per risolvere questo problema, senza però riuscirci. Va quindi chiarito se quei farmaci siano stati tutti prescritti o se qualcuno li abbia procurati a Paolo Calissano, perché in quest’ultimo caso partirebbe la caccia al pusher.