Al dolore per il suicidio di Paolo Calissano si aggiunge per il fratello Roberto anche una sorta di senso di colpa per essersi fidato della persona che si è preso gioco proprio di suo fratello. Ne ha parlato al Corriere della Sera, visto che è stato chiesto il processo da parte della procura di Genova nei confronti dell’avvocato Matteo Minna, accusato di peculato, circonvenzione di incapace e falso, in quanto avrebbe sottratto denaro alle persone di cui era tutore, tra cui il noto attore che si è tolto la vita tre anni fa.



Roberto Calissano parla apertamente di “tradimento“, affermando di sentirsi un “babbeo“, perché per anni si è fidato del legale, essendo un suo amico. Ma questa vicenda è una delle fragilità del fratello, perché aveva anche un problema di tossicodipendenza.

Roberto Calissano spiega che il fratello è morto per i barbiturici, ma evidenzia anche che era stato privato di autonomia, soldi e sicurezza. Nell’intervista parla, infatti, anche dei problemi economici del fratello e delle indagini, da cui ha appreso che era arrivato a effettuare dei pagamenti nei confronti di una società intestata al suo tutore.



I PROBLEMI DI PAOLO CALISSANO: PARLA IL FRATELLO ROBERTO

Con l’aiuto del suo penalista, Roberto Calissano ha scoperto che nel 2012, quando suo fratello era tossicodipendente e aveva problemi lavorativi che lo preoccupavano, il suo amministratore di sostegno, per il quale recentemente è stato chiesto il processo, gli avrebbe fatto firmare un accordo stragiudiziale per il quale era vincolato a dover dare soldi “al riparo da decisioni dei giudici“. Quindi, si è fatto l’idea che l’avvocato Minna abbia usato le sue doti affabulatorie rendendosi responsabile di sventure patrimoniali ai danni di Paolo Calissano.



Ad esempio, il legale si faceva trovare al fianco di Paolo Calissano in occasione delle malattie dei genitori. Inoltre, dopo la morte del fratello, sono state eliminate e liquidate due società: a tal proposito, parla di una “corrispondenza devastante” tra alcune operazioni patrimoniali e i problemi più complicati affrontati dal fratello. Intanto a fine mese è in programma l’udienza preliminare dal gip, in occasione della quale il fratello dell’attore si costituirà parte civile.