Paolo Catanzaro ‘il Mistico’: chi è? La storia narrata a Le Iene
La controversa storia di Paolo Catanzaro, prima che diventasse Paola (o Sveva Cardinale), è stata più volte rammentata nel corso dei numerosi servizi realizzati dalla trasmissione Le Iene. Aveva appena 15 anni quando Paolo – come ha sempre sostenuto – durante la tradizionale processione di Ferragosto che si teneva a Brindisi avrebbe avuto la visione della Vergine Maria. Da quel momento, sempre a suo dire, le apparizioni divennero una costante, inizialmente ogni 15 del mese, poi ogni 24. Durante questi “appuntamenti mistici”, il giovane oltre a vedere la Madonna prendeva in custodia anche il suo presunto messaggio che diffondeva insieme alle preghiere che andavano a coinvolgere i suoi compaesani.
In quelle circostanze, come emerso da Le Iene, venivano addirittura celebrate delle vere e proprie messe in una chiesetta sconsacrata in campagna. Con il passare del tempo però i fedeli di Paolo ‘il Mistico’ divennero sempre più numerosi anche alla luce della popolarità data da stampa e tv locali. Il sedicente mistico di Uggio, in provincia di Brindisi “scomparve” nel 2014, quando cambiò sesso diventando Paola Catanzaro (in arte Sveva Cardinale). Le Iene hanno fatto emergere una storia fatta di presunti raggiri, nella quale Paolo ‘il mistico’ per quasi un ventennio avrebbe preso in giro chi, animato dalla fede e dal miraggio del miracolo ha elargito denaro in cambio della promessa di fantomatiche guarigioni e della fine di gravi eventi naturali come terremoti.
Paolo Catanzaro ‘il Mistico’ smentito dalla Santa Sede
Ultimo di sette figli provenienti da una famiglia contadina, Paolo Catanzaro a partire dai primi anni Novanta trasformò la piccola chiesetta nella contrada Uggio, a 15 chilometri da Brindisi, in una vera e propria meta di pellegrinaggio che non si fermò neppure quando alla fine di agosto del 1994 intervenne l’allora arcivescovo di Brindisi, Settimio Todisco, scrivendo ai parroci della diocesi sconfessando la credibilità dei fenomeni avvenuti ad opera del sedicente mistico. Il vescovo, come riporta lultimopapa.it, addirittura vietò a coloro che avessero frequentato il veggente di accostarsi ai sacramenti. Si mosse persino la Santa Sede asserendo che “non ci sono elementi probatori per l’autenticità di quanto si dice che sia accaduto, o che accada ad Uggio”. Ma gli incontri proseguirono e con il tempo Catanzaro iniziò a chiedere del denaro ai fedeli che lui chiamava “benefattori”.
Ad occuparsi di Paolo il Mistico era stata anche la trasmissione Quarto Grado che aveva raccolto alcune immagini, tra cui quella del suo ultimo sermone durante il quale, ancora una volta, asseriva di aver avuto una visione: “Gesù mi parlava e mi diceva che io dovevo scrivere, quando poi mi sono accorto cosa stavo scrivendo ho realizzato che era greco antico che io non conosco”, sosteneva. Dalle presunte visioni alle testimonianze dei “benefattori” ed ex adepti il passo è stato più o meno breve ed ha portato a far luce su una serie di presunte truffe per le quali si è aperto un processo conclusosi lo scorso dicembre con le condanne di primo grado.