Paolo Cevoli, romagnolo Doc, ha raggiunto la fama soprattutto col programma TV di comicità Zelig, con cui ogni settimana le risate, dal teatro degli arcimboldi di Milano, entravano nelle case degli italiani. Cevoli è stato di recente anche tra i protagonisti del format ‘Lol’, condotto da Fedez e Matano e trasmesso su Amazon Prime. E durante l’intervista rilasciata a Il Tempo si è raccontato, parlando anche di questa sua ultima esperienza.



Cevoli in realtà non voleva fare il comico, avendo già una sua professione in cui era affermato. Da sempre però la verve non gli è mai mancata, amando far ridere e raccontare barzellette. Capitò tutto per caso: prima un concorso di comicità insieme ad altri volti che, negli anni a venire, sarebbero anch’essi diventati famosi, tra cui Fabio De Luigi; poi l’invito al Maurizio Costanzo Show, che lo volle anche ospite fisso, ma lui rifiutò. “Quando Costanzo mi invitò come ospite fisso io titubai per via del mio lavoro, insomma, ebbi il coraggio di dire di no a Costanzo – ha proseguito Cevoli – lui ci rimase anche male, ma io ero sincero, non era per la sua trasmissione: non volevo fare il comico!”. Finchè arrivò la svolta con Zelig, col divertente personaggio di Palmiro Cangini, l’assessore maldestro che storpiava le parole senza finire le frasi.



Paolo Cevoli e l’esperienza a ‘Lol’

Tra i volti più noti dell’ultima edizione del format ‘Lol, Chi ride è fuori’ è comparso, per la gioia dei fan, proprio Paolo Cevoli. L’obiettivo del gioco consiste nel rinchiudere un gruppo di comici insieme e ciascuno deve riuscire a far ridere gli altri trattenendo le risate. Compito arduo per chi fa della risata il proprio mestiere, e ancora più difficile lo è per un romagnolo come ha spiegato lo stesso Cevoli: “è una prova di forza, non ridere è contro la mia natura, per noi romagnoli ridere è come respirare, è stato molto faticoso ma bello”. Non a caso è stato il primo partecipante a non resistere, facendosi eliminare subito.



Il comico ha anche confessato come, anche durante questa avventura, come già accadeva ai tempi di Zelig, si è potuto mettere a confronto con la comicità di diverse generazioni. Esperimento, questo, da lui stesso definito ‘intelligente’, perche “rappresenta uno spaccato dell’intrattenimento che c’è oggi in Italia”, diverso anche per appartenenza geografica.

Infine, quasi a chiosa dell’intervista, Cevoli ha anche voluto sottolineare come “la leggerezza e l’autoironia sono cose fondamentali” per un comico, che deve sapersi prendere in giro senza essere per forza ‘politically correct’.