Paolo Cevoli, famosissimo comico italiano reso celebre dalla trasmissione Zelig, in questi giorni come la quasi totalità dei romagnoli, sta girando per l’Emilia-Romagna, dando una mano a ripulire dopo la terribile alluvione e cercando di portare il sorriso come solamente un comico può fare. Raccontando l’esperienza a Repubblica sostiene che “c’è dolore, ma non c’è lamentela e soprattutto non c’è disperazione. C’è sempre una chiusura positiva. E c’è una solidarietà mostruosa”.



Di origini romagnole, Paolo Cevoli ricorda i suoi genitori che gestivano “la pensione Cinzia” a Riccione. “Il mio babbo, Luciano, era nato povero ed emigrò in Australia quattro-cinque anni, giusto il tempo di mettere da parte i soldi per comprare l’albergo. Avevamo dodici stanze ufficiali, ma sistemando vari pertugi riuscivamo a mettere insieme 70-80 clienti”. Racconta che “ancora oggi tutti ci ricordano con grande affetto. Non era una vacanza, era una storia d’amore. La Romagna vuol bene a tutti” e Paolo Cevoli ricorda che “mia nonna faceva le camicie ai tedeschi prendendo la stoffa dai loro paracadute” durante la seconda guerra mondiale, quando Rimini era divisa dalla Linea Gotica.



Paolo Cevoli e la positività dei romagnoli, nonostante la tragedia

Continuando, però, a raccontare quello che sta vedendo in questi giorni in Emilia-Romagna, Paolo Cevoli ci tiene a sottolineare che la “situazione [è] anche peggiore di come appare in tv. Ho girato soprattutto a Faenza, dov’è uscito il Lamone. Ci sono posti dove l’acqua è arrivata a cinque-sei metri”, ma incredibilmente nonostante tutto, i romagnoli “ti dicono sempre un però alla fine. Abbiamo perso tutto, però siamo vivi“.

“C’è una positività indomabile”, racconta Paolo Cevoli, prima di ricordare alcuni degli episodi che ha visto in questo giorni tremendi. C’è la ragazza che “aveva un vivaio e l’alluvione ha distrutto tutte le piante. ‘Però la struttura è rimasta intatta’, mi ha detto”, oppure la nonna che “aveva ottanta galline, ne è rimasta una. Lei sorrideva e mi ha detto: però una si è salvata”. O ancora il negoziante di elettrodomestici, “tutto a mollo. Ho visto che rovistando è riuscito a tirare fuori una maglia dell’Inter. Se l’è messa e rideva: abbiamo vinto”. E Paolo Cevoli, in chiusura, non fatica a confessare che “io ho pianto molte volte, in questo giorni”, davanti all’incredibile umiltà dimostrata dal romagnoli.