L’uomo del Mocambo, chi è? Nella canzone “Sono qui con te sempre più solo” di Paolo Conte del 1974 si parla di questo misterioso uomo. Di chi si tratta? A rivelarlo è stato proprio il cantautore in una intervista rilasciata al Corriere della Sera. “L’uomo del Mocambo è il prototipo dell’uomo del dopoguerra nella frenesia della rinascita, che aveva sogni più grandi delle sue possibilità economiche. Un simpaticissimo eroe perdente” – ha detto la chansonnier italiano che ha anche condiviso il suo ricordo della guerra – “una nostra giovane cameriera, di Boves, aveva tre fratelli partigiani. Tre volte una sua vicina di casa le telefonò a casa nostra per comunicarle la fucilazione. Mi ricordo dei frammenti di dialoghi: “Dove lo hanno colpito”, “Ha sofferto?”, “È morto subito?”. Una cosa tremenda”.



Artista poliedrico ed unico del panorama musicale italiano, Paolo Conte custodisce ancora oggi un ricordo che ha raccontato dalle pagine del Corriere: “la notte in cui, finita la guerra, sono ritornate le luci nelle città. La racconto in una canzone, “Nottegiorno””. La sua fama è indubbiamente legata ad Adriano Celentano per cui ha scritto Azzurro e  La coppia più bella del mondo, anche se in merito a quest’ultima canzone ha precisato: “ho scritto solo la musica; con le parole non c’entro. Ero a Roma a dare l’esame di Stato quando arrivò il telegramma di mio fratello: “Probabile Celentano”… Ho saputo, a cose fatte, che con quel testo si festeggiava l’ingresso nel Clan di Claudia Mori”.



Paolo Conte, L’uomo del Mocambo, la guerra e Adriano Celentano

Paolo Conte, sempre dalle pagine del Corriere della Sera, ha ricordato il suo debutto sul palcoscenico: “il mio primo vero concerto forse è stato quello di Verona, organizzato da Enrico De Angelis. Eravamo nell’hangar di una vecchia funivia ristrutturata. Durante le prove avevo posato in terra una bottiglia d’acqua minerale. Entrando poi in scena, nel buio, le ho dato un calcio e si è rovesciata in platea”. Parlando poi dell’amicizia con Celentano ha rivelato: “è nato il 6 gennaio 1938, esattamente un anno dopo di me. Affinità elettive? Chi lo sa?”.



Artista di grandissimo successo, tra le canzoni più belle di Paolo Conte una menzione particolare merita “Via con me”, una canzone che suona come una fuga d’amore anche se l’autore ha precisato: “dietro una canzone ci può essere di tutto. Solo l’autore sa”. Infine Paolo Conte ha confermato la sua innata passione per la settimana enigmistica: “fin dall’infanzia. Ma niente parole crociate; solo i giochi che contengono l’«enigma«, cioè i rebus e le crittografie. Di questi giochi ne ho creati anch’io, alcuni pubblicati su riviste specializzate. Che goduria!”.