«Mia madre è stata meravigliosa, di una sensibilità unica, fragile, ma allo stesso tempo forte», ha raccontato Paolo Conticini nella lunga intervista rilasciata a Oggi è un altro giorno, aggiungendo: «Mi ha insegnato la sensibilità, ho preso da lei tante sfaccettature del suo carattere. Mi ha insegnato il rispetto per le persone, l’attaccamento alla famiglia».



Paolo Conticini ha poi parlato del suo mestiere e degli inizi non facili: «Uno dei problemi più grossi che ho avuto con mio padre era legato al mio abbandono al concorso dei pompieri. Tornai a casa e gli dissi di voler fare l’attore, lui mi guardò di traverso. Credo di averlo fortemente deluso in quel momento, ma ora è il mio fan numero uno». Una battuta sull’affetto per la nipote Eleonora: «Quando ci vediamo, c’è il piacere di vedersi ed abbracciarsi. Lei è una mia figlietta. Per il momento io figli non ne ho fatti, se capitano ok, sennò…». (Aggiornamento di MB)



PAOLO CONTICINI A OGGI É UN ALTRO GIORNO

Tra carriera e vita privata, Paolo Conticini si è raccontato a tutto tondo a Oggi è un altro giorno. L’attore ha esordito parlando della sua infanzia e del rapporto con il nonno: «Mio nonno mi coinvolgeva nei suoi hobby e nella sua professione, che era la caccia. Io ero appassionatissimo dal suo mondo. Mentre era impegnato, lui cantava e mi ha trasmesso questa passione».

Paolo Conticini ha poi parlato dei suoi genitori: «Cercavo sempre una conferma da mio padre, ma lui è sempre stato il babbo, l’uomo di famiglia. E così credo dovrebbe essere per tutti. Ho sempre avuto più complicità con mia madre, che mi faceva fare tutte le cose. Mio nonno era la persona con la quale mi sono divertito di più di tutti».



PAOLO CONTICINI: “HO PASSATO UN MOMENTO DIFFICILE, POI…”

Paolo Conticini ha poi ricordato anche i periodi complicati attraversati ad inizio carriera: «Io partecipai a due provini per tentare di fare l’attore, facendo un salto nel vuoto. Il primo è andato male, il secondo benissimo. Ma fino all’età di 30 anni non avevo fatto qualcosa che mi permettesse di dire: “Faccio l’attore”. Ho passato un periodo molto duro, rimettendo in discussione tutto quello che avevo fatto, l’ho superato aspettando e dandomi altre possibilità. Questo è un mestiere terribile, perché continui ad illuderti. L’ho passato perché è arrivato un contratto grosso e poi è scoppiato il giocattolo». Paolo Conticini è poi tornato sull’aspirazione di diventare prete: «È un’idea quando facevo chierichetto, mi affascinava molto il prete che celebrava la messa. Era come un attore di palcoscenico che recitava una parte a questi fedeli. Volevo fare come lui, ma mi dicevo che non sarei stato capace perché ero timido. Anche oggi lo sono, ma so gestire meglio le situazioni».