In una breve intervista rilasciata a Radio Radio il celebre – e sempre critico nei confronti di un certo tipo di esempio genitoriale – psichiatra Paolo Crepet ha presentato il suo nuovo libro, lanciandosi poi in una nuova riflessione sul futuro sempre più buio che attende i giovani; puntando nuovamente il dito contro i loro genitori che non sono stati in grado di ‘donargli’ sogni, aspirazioni e ambizioni.



Il punto di partenza – però – è un altro, ovvero l’affermazione che “secondo me l’intelligenza è in calo in generale nel mondo occidentale”, perché secondo Paolo Crepet ormai mancano “i grandi leader, [le] persone affascinanti” come un tempo erano i “grandi statisti della politica” e i “grandi capitani uomini e donne”; e la colpa non è di altri se non della società che ha smesso di perseguire il benessere e la crescita personale a favore del raggiungimento degli obiettivi.



Paolo Crepet: “I giovani non sanno più sognare perché i genitori gli hanno fatto troppe promesse”

Lasciando la parte la riflessione sull’intelligenza, lo psicologo Paolo Crepet passa al concetto di povertà, che dal conto suo non ha nulla a che fare con l’assenza di soldi – “un mio amico è nato in una periferia di Roma, adesso è uno dei più grandi disegnatori del pianeta”, spiega – ma con il “non avere un progetto, un sogno“; perché se da un lato “la stragrande maggioranza delle persone che hanno cambiato il mondo vengono dal nulla”, dall’altro è anche chiaro che “il figlio del Re (..) è molto poco interessante”.



“Possiamo dire che la qualità della nostra vita è diversa se viviamo in una famiglia agiata e se invece viviamo in una famiglia povera, ma la qualità della nostra creatività – ed è questo il punto focale del ragionamento di Paolo Crepet – non ha nulla a che vedere con quello. Se c’è un problema è il disagio dell’agio” perché chi ha troppo (specialmente soldi) non sa cosa farsene e non è in grado di formulare un piano per un futuro sereno e pieno di sogni ed ambizioni.

Ma anche qui la colpa è da ricercare proprio nei genitori che hanno allevato i figli “dicendogli che tanto prima o poi avrebbero acquisito un’eredità” e così facendo il risultato è stato che “gli abbiamo tolto il futuro”. Infine – però -, lo psicologo ci tiene anche a lasciare un piccolo consiglio agli ascoltatori, ovvero: “Non abbiate paura di sognare, lottare per i vostri obiettivi e non lasciatevi ingabbiare da una società che premia la mediocrità“.