Sono decisamente forti le dichiarazioni rilasciate stamane dall’autorevole psichiatra Paolo Crepet. Intervenendo in collegamento con il programma in diretta su La7, Coffee Break, lo stesso medico ha paragonato i no vax ai sieropositivi. Parlando con il conduttore, il giornalista Andrea Pancani, ha spiegato “E’ una cosa talmente ovvia, domando, se mia figlia avesse una relazione con un sieropositivo, saremmo tutto contenti? Diremmo che il sieropositivo ha una sua libertà e quindi può fare quello che vuole?”.



Quindi ha proseguito, argomentando: “Di fronte alle pandemie abbiamo ragionato in un certo modo, le persone sieropositive non potevano…”, prima che il collegamento saltasse per dei problemi tecnici. Dallo studio fanno quindi notare come i politici siano ancora divisi in particolare sull’obbligo vaccinale, ma Paolo Crepet replica: “Mi interessano i cittadini che si sono fidati della scienza, si sono fino ad ora vaccinati, due volte, l’81 per cento della popolazione, un terzo tre volte, quindi mi pare che ci sia da parte degli italiani… i problemi sono italiani o i partiti? A me quello che interessa il leader di un partito, tra l’altro influenzato dal Colle e dalle battaglie, a me interessa niente”.



PAOLO CREPET E BORGONOVO, “SCONTRO” DURANTE LA PUNTATA DI COFFEE BREAK

In seguito è giunta la replica del giornalista Stefano Borgonovo, vicedirettore del giornale La Verità, che ha replicato così a Paolo Crepet: “Quando sento paragonare i non vaccinati ai sieropositivi ho i brividi”, per poi aggiungere: “Non impediamo ai sieropositivi di lavorare. Non obblighiamo le persone sieropositive in televisione a sottoporsi ai riti che sono parodia della religione, tipo la confessione se si sono vaccinati o meno”.

Poi ha proseguito, dicendo di come quella contro i no vax sia una sorta di “caccia alle streghe”, sottolineando e citando studi autorevoli riguardanti il fatto che un non vaccinato al massimo sia “pericoloso eventualmente per se stesso non per gli altri” perché “la possibilità di contagio di un vaccinato è poco inferiore a quella di un no vax”. Poi Borgonovo ha concluso: “Noi continuiamo a confondere un positivo con malato. Anche Matteo Bassetti che non mi sembra che abbia simpatie no vax, sostiene che i medici e gli infermieri positivi dovrebbero andare al lavoro”