Le tre cose più importanti che Paolo Del Debbio ha imparato dalla vita? “Essere felici con poco, perdere tutto ma mai la dignità e la coscienza che in ogni uomo c’è una miniera”, ha commentato il giornalista a Mara Venier. Nel corso della sua ospitata, anche un messaggio da parte di una persona che lo ama, ovvero la sorella Roberta: “Volevo ringraziarti del libro che hai scritto perché rimarrà un bellissimo ricordo per noi e per i nostri figli. Date le nostre umili e semplici origini non è frequente leggerci sul libro e quindi per noi è una cosa importante e particolare”, ha riferito la sorella che ha definito il suo libro “un bellissimo omaggio ai nostri genitori”.
Nel libro parla anche d’amore e a tal proposito non potevano mancare le due sue figlie, Sara e Maddalena: “Noi abbiamo un’unica possibilità di mettere al mondo un pezzetto di eternità. Hanno avuto la fortuna di avere una madre esemplare, molto presente”, ha spiegato. Le due figlie, a suo dire, sono un po’ gelose anche se non lo manifestano: “Se hanno motivo di essere gelose? Dipende”, ha replicato. Paolo ha ammesso di aver perso circa 30 chili: “Ho cominciato durante il lockdown. Vivo da solo e mi ero scocciato di mangiare da solo, poi ho fatto un po’ di fatica e poi dopo tutta in discesa”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Paolo Del Debbio ed il suo nuovo libro: ospite di Domenica In
Paolo Del Debbio è stato ospite oggi di Mara Venier a Domenica In. Dopo aver trascorso un tranquillo Capodanno, ha parlato del suo libro che ha svelato essere “un libro che fa riflettere”. “Ho deciso di scriverlo perché a 63 anni, dopo aver fatto tante cose, ho pensato a 10 cose, tra incontri e situazioni o ricordi abbastanza tremendi, ed ho pensato di raccontare quello che ho vissuto e che potrebbe essere utile a qualcuno altro”, ha spiegato Del Debbio parlando de “Le 10 cose che ho imparato dalla vita”.
“Vivere con due persone, babbo e mamma, che avevano passato la guerra e che avendo avuto nulla, il poco era tantissimo”: così Paolo Del Debbio ha parlato della sua infanzia. “C’era un grande rispetto per quel poco che avevamo”, ha aggiunto, eppure nessuno glielo faceva pesare perché tutti erano felici. La sua era una famiglia numerosa ma allegra e soprattutto felice con ciò che aveva seppur poco.
Paolo Del Debbio e l’intervista “fotografica”: i suoi genitori
L’intervista a Paolo Del Debbio parte da alcune fotografie, a partire da mamma, papà e dal fratello Roberto: “Penso che tutto quel che ho lo debbo a quei due signori lì”. Mamma e papà amavano il ballo e quando il padre è stato deportato non ha più ballato con nessuno. Il loro fu un grande amore. Parlando del padre, Del Debbio ha ricordato il campo di concentramento dopo l’uomo arrivò nel ’43: “Fu preso che era militare in Grecia l’8 settembre del ’43 e fu liberato nell’aprile del ’45 ma arrivò a Lucca il 15 agosto”, ha raccontato.
Dopo la liberazione, gli americani prima li ricostituirono un po’ e poi tramite un camion che trasportava frutta arrivò a Verona; successivamente fece 400 km a piedi fino a Lucca. Del Debbio non è riuscito a trattenere le lacrime quando ha parlato del padre e del grande clamore che fece il suo ritorno. Poi ha ricordato la vita terribile vissuta dall’uomo nel campo di concentramento, privati della loro libertà. “Papà mi parlava sempre degli ebrei, con grande difficoltà”, ha svelato.