È una vita lunga fatta di esperienze, amicizie più o meno importanti e piena di amore, quella che il giornalista ed ex deputato Paolo Guzzanti racconta in una recente intervista rilasciata al Corriere – giornale dal quale, peraltro, era stato assunto, ma senza mai lavorarci per fedeltà nei confronti di Scalfari – che parte dal suo primissimo ricordo in vita: “Il 19 luglio 1943, ho tre anni, guardo fuori dalla finestra e chiamo la mamma: ‘Il cielo è pieno di pesciolini'”, racconta Paolo Guzzanti che forse deve l’amore alla cronaca anche a questo momento che passò alla storia con il nome di bombardamento di San Lorenzo. “Mia mamma mi ghermì con una coperta”, ricorda, “e mi portò di corsa nel rifugio. Fu quasi un divertimento”.



Ma dai primi anni si passa rapidamente a tutto quello che è venuto dopo, dall’Avanti, fino a Repubblica, passando anche per gli anni di Berlusconi per arrivare – quasi naturalmente – a quella “vita sentimentale da divo di Hollywood” citata dall’intervistatore: “Ma no”, si difende ironicamente Paolo Guzzanti, sottolineando che “ho avuto due moglie, e da ognuna ho avuto tre figli” e pur non negando che sia “stata una vita privata complicatissima“, confessa anche che “l’amore ti sorprende sempre. Cerchi di sentirti ridicolo a innamorarti. A 84 anni, poi. Ma non ci riesci”.



Paolo Guzzanti: “Ho trovato un nuovo amore, ma non posso dire chi è”

Un’allusione – neanche tanto velata – con cui Paolo Guzzanti confessa proprio di aver ritrovato l’amore, ma con buona pace dei curiosi spiega anche che “non posso dire di chi [mi sono innamorato]; ma non fa parte del jet-set politico e giornalistico”. E tornando un’ultima volta (almeno per quanto riguarda la sua vita sentimentale) al passato, ricorda anche di essersi sposato giovanissimo, quando aspettava “Sabina, che nacque una settimana prima che compissi 23 anni. Il mio ultimo figlio”, spiega ancora paolo Guzzanti chiudendo definitivamente il capitolo sull’amore, “ne compie diciotto adesso, a giugno”.



Ma citando Sabina la mente torna immediatamente all’amico e a lungo compagno di viaggio Silvio Berlusconi, con il quale arrivò addirittura a sedere in Senato, poco prima di rompere – così si vociferò – proprio a causa di sua figlia. Smentendo nuovamente questa voce, Paolo Guzzanti racconta che la rottura ci fu “quando Putin invase la Georgia nel 2008. Il Cavaliere convocò i gruppi parlamentari e disse: ‘Vladimir mi ha detto che inchioderà per le palle a un albero il presidente georgiano, Saakashvili’. Mi alzai, me ne andai, lasciai il partito”; e oggi rivendica con ferma fierezza di essere stato – all’epoca – “l’unico parlamentare europeo a denunciare la prima invasione di un Paese europeo ai danni di un altro dal 1939″.