ECCO IL PRIMO CANDIDATO AL QUIRINALE
A 8 giorni dal primo voto ufficiale sul Quirinale abbiamo un primo vero candidato Presidente della Repubblica: a formalizzarlo 40 grandi elettori del Gruppo Misto, in particolare gli ex M5s, Italexit e i “populisti centristi”.
Si tratta di Paolo Maddalena, ex vicepresidente della Corte Costituzionale, considerato una figura “super partes” rispetto ai nomi finora emersi nei vari toto-nomi della corsa al Colle (Berlusconi, Veltroni, Draghi): con metodo di voto a doppio cieco, tra 13 papabili è stato scelto proprio il magistrato esperto di Costituzione. Oltre a Maddalena, gli altri sul tavolo erano Giorgio Agamben, Alessandro Barbero, Lorenza Carlassarre, Fabiola Gianotti, Piercamillo Davigo, Nino Di Matteo, Anna Falcone, Nicola Gratteri, Paolo Maddalena, Ugo Mattei, Giorgio Parisi, Chiara Saraceno, Gustavo Zagrebelsky. 86 anni da compiere (e già alcuni hanno già lamentato un età molto avanzata), magistrato e accademico di Napoli, figura di «alto profilo morale e tecnico», scrivono i 40 grandi elettori che sparigliano le carte con il primo candidato “ufficiale”. La sua candidatura potrebbe far incorrere qualche problema al leader di Forza Italia Silvio Berlusconi che proprio nel “mare magnum” del Gruppo Misto spera di trovare voti utili da aggiungere ai 451 voti (in teoria) in dote al Centrodestra.
IL COMUNICATO E I 40 GRANDI ELETTORI CON MADDALENA
Ecco il comunicato diffuso dai 40 grandi elettori del Gruppo Misto: «Figura super partes, lontana da appartenenze politiche, Maddalena ha messo al centro della sua opera di magistrato, docente universitario e giudice costituzionale (vice presidente della Consulta) la tutela dei beni pubblici demaniali, della legalità, della sovranità popolare e della nostra Costituzione. Per queste ragioni riteniamo possa essere una figura tra le più importanti sulla quale tutte le forze politiche potrebbero convergere». I nomi invece dei parlamentari che hanno scelto di candidare Paolo Maddalena, diffusi da Rai News, sono i seguenti:
– Senatori: Abate Rosa Silvana, gruppo misto; Angrisani Luisa, Alternativa; Corrado Margherita, gruppo misto; Crucioli Matteo, Alternativa; Dessì Emanuele, Partito Comunista; Granato Bianca Laura, gruppo misto; La Mura Virginia, gruppo misto; Lannutti Ennio, gruppo misto; Mantero Matteo, Potere al Popolo; Mininno Cataldo, gruppo misto; Morra Nicola, gruppo misto; Nugnes Paola, gruppo misto; Ortis Fabrizio, gruppo misto
– Deputati: Baroni Massimo, Generazioni Future; Benedetti Silvia, gruppo misto; Cabras Pino, Alternativa; Corda Emanuela, Alternativa; Costanzo Jessica, Alternativa; Cecconi Andrea, Facciamo Eco; Colletti Andrea, Alternativa; Ehm Yana, gruppo misto; Fioramonti Lorenzo, Facciamo Eco; Forciniti Francesco, Alternativa; Giuliodori Paolo, Alternativa; Menga Rosa, gruppo misto; Paxia Maria Laura, gruppo misto; Raduzzi Raphael, Alternativa; Romaniello Cristian, gruppo misto; Sapia Francesco, Alternativa; Sarli Doriana, gruppo misto; Sodano Michele, gruppo misto; Spessotto Arianna, Alternativa; Suriano Simona, gruppo misto; Termini Guia, gruppo misto; Testamento Rosalba, Alternativa; Trano Raffaele, Alternativa; Vallascas Andrea, Alternativa; Vianello Giovanni, Alternativa; Villarosa Alessio, gruppo misto; Volpi Leda, Alternativa.
COLLE, IL “PUNTO” DEL PRESIDENTE FICO: “SI VOTA A OLTRANZA”
Intervistato da “Mezz’ora in più” ha parlato oggi Roberto Fico, Presidente della Camera e ‘arbitro’ della sfida al Quirinale dal 24 gennaio prossimo: «Sulla situazione politica non ci sarà nessun impatto della scansione delle votazioni, perché è già annunciato che sarà una votazione al giorno, potrebbe essere cambiata nella capigruppo congiunta ma in linea di massima già si sa che sarà così. Certo allunga un po’ i tempi ma per l’elezione del nuovo capo dello Stato ogni votazione è buona, arrivare al 3 febbraio, alla scadenza del mandato di Sergio Mattarella, sarebbe un po’ sui generis». Secondo il Presidente in quota M5s la fiducia resta in quanto «si può votare ad oltranza»; sul fronte Covid, «i positivi in questo momento a norma di legge non possono votare: abbiamo avuto una conferenza dei capigruppo dove è stato sollevato questo problema e ne abbiamo una anche domani. L’ istruttoria continua. Questa decisione non comporta alcuna violazione della procedura né costituzionale». L’identikit lanciato da Fico si avvicina in realtà “molto” a quel Maddalena lanciato poi in serata dai suoi ex compagni di partito: «profilo di alta moralità, aderente alla nostra Costituzione e ai principi e valori forti che rappresentano in tutto e per tutto il nostro Paese, che è un Paese dove c’è una grande civiltà».