PAOLO MADDALENA, CHI E IL CANDIDATO “ANTI-DRAGHI” AL QUIRINALE
È stato definito il “candidato anti-Draghi” dall’entourage parlamentare che un tempo militava nel M5s: Paolo Maddalena è stato il primo vero “candidato” alle Elezioni per il Quirinale, avanzato dalla pattuglia di ex Movimento 5stelle, centristi-populisti e componenti del Gruppo Misto.
A 8 giorni dal voto per il Quirinale il nome di Paolo Maddalena è stato ufficializzato da ex M5s, Italexit e Alternativa c’è: vi sarebbe stato anche Potere al Popolo ma si sono subito sfilati dal momento che hanno scoperto alcune posizioni su temi etici del giurista e giudice della Corte Costituzionale. «Contro l’aborto e i matrimoni gay», attaccano dalla lista PaP con un comunicato, «Abbiamo appreso e verificato che ha sostenuto e che ancora oggi sostiene che la legge 194 è incostituzionale e ‘causa di milioni di morti’. È evidente che per noi la difesa e l’attuazione di questa legge, ancora tanto inapplicata e aggirata è un punto di principio civile politico e costituzionale fondamentale».
Per gli altri 40 grandi elettori schieratisi invece con Paolo Maddalena, l’appoggio è stato formalizzato alla vigilia del voto per la Presidenza della Repubblica: «Figura super partes, lontana da appartenenze politiche, Paolo Maddalena ha messo al centro della sua opera di magistrato, docente universitario e giudice costituzionale (vice presidente della Consulta) la tutela dei beni pubblici demaniali, della legalità, della sovranità popolare e della nostra Costituzione. Per queste ragioni riteniamo possa essere una figura tra le più importanti sulla quale tutte le forze politiche potrebbero convergere».
PAOLO MADDALENA, CHI È IL CANDIDATO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DEGLI EX M5S
«Io alternativo agli ultra-liberisti, Draghi e Berlusconi hanno fatto danni»: così in un articolo su TPI a 4 giorni dal primo voto di oggi lo stesso Paolo Maddalena. Già vicepresidente della Consulta, il candidato degli ex M5s ha anche ammesso che la sua è una candidatura di “bandiera” in quanto, per limiti anagrafici (e pure politici, visto che il “pallino” della partita lo ha in mano il Centrodestra), la sua salita al Colle sarebbe alquanto improbabile. «La mia è una figura verso l’attuazione della Costituzione: O seguiamo la Costituzione della Repubblica italiana o siamo rovinati», spiega Maddalena ai microfoni di MePIù.
Paolo Maddalena ha però spiegato di «non avere l’età né la lungimiranza politica per affrontare la corsa per il Quirinale», anche se ha detto di avere intenzione di mettere a disposizione «la mia cultura per una battaglia dall’esterno». In una nota ufficiale dopo la candidatura lo stesso magistrato ribadisce, «Non posso fare il Presidente della Repubblica, ho una discreta età e la mia vocazione è quella di fare il professore e di condividere gli studi approfonditi che ho fatto sulla nostra Costituzione». Giudice della Corte dei Conti nel 1995 finché non passa alla Procura Generale: diventa poi Procuratore generale della Regione Lazio e nel 2002 entra alla Corte Costituzionale (tra le quote riservate ai giudici della Corte dei Conti). Nel 2010 Paolo Maddalena diventa vicepresidente della Consulta, mentre nel 2013 viene chiamato dall’ex sindaco di Messina Accortini come esperto per le politiche di giurisdizione costituzionale per i beni comuni. Dal 2017 il candidato Presidente della Repubblica, è responsabile dell’associazione “Attuare la costituzione”, definita da Paolo Maddalena come «forza popolare, apartitica e senza obiettivi elettorali».