Non è ancora arrivato, e sta già creando parecchio scompiglio all’interno della società. Ne avevamo parlato anche nei giorni scorsi: Ralf Rangnick, attuale direttore sportivo del Lipsia, è l’uomo forte che il Milan ha individuato per ripartire con un progetto solido e continuativo nel tempo, grazie al quale far tornare la squadra rossonera ai vertici del calcio italiano e competitiva anche in Europa. Il problema è che Rangnick ha già rilasciato qualche dichiarazione in merito al suo possibile futuro in Serie A: le sue parole sono state interpretate come una richiesta di pieni poteri all’interno del club. Su questa linea si è schierato di fatto anche Paolo Maldini, che ha parlato all’Ansa e detto chiaramente che quella del tedesco è una “invasione di campo” senza il minimo rispetto per gli attuali dirigenti del Milan.



PAOLO MALDINI PARLA DI RANGNICK

La scorsa settimana avevamo detto come le dichiarazioni di Rangnick lasciassero presagire un eventuale allontanamento di Maldini, che attualmente ricopre la carica di direttore tecnico ma che, con l’arrivo del tedesco, potrebbe fare le valigie. La trattativa per Rangnick aveva già causato il licenziamento di Zvonimir Boban, che aveva attaccato direttamente la società colpevole a, suo dire, di aver parlato con il potenziale nuovo arrivo senza consultarsi. Adesso, Maldini potrebbe essere il prossimo a lasciare e l’ex difensore sembra già essere sul piede di guerra: la bandiera rossonera ha infatti invitato Rangnick a ripassare il concetto di rispetto per chi “sta cercando di portare a termine la stagione in modo professionale, anteponendo il bene del club all’orgoglio”. Quell’orgoglio che, secondo Maldini, il diretto interessato non avrebbe avuto nel parlare a ruota libera del Milan senza considerare gli elementi del club.



Maldini ha poi aggiunto di non aver mai parlato con Rangnick, e dunque di non sapere su quali basi vertano le sue dichiarazioni; in più ha detto che dalla proprietà non gli è stato detto nulla sull’argomento. Dunque rischia di crearsi un caso, ancora prima che il tedesco arrivi a Milanello; del resto abbiamo già parlato del fatto che il suo ingaggio presupporrebbe non solo l’addio di Maldini ma anche quello di Stefano Pioli (anche se c’è una mezza ipotesi di lasciare a Rangnick la mera questione manageriale confermando l’emiliano in panchina) e soprattutto di Zlatan Ibrahimovic, che con il suo attuale allenatore si trova molto bene e sarebbe propenso a rimanere un’altra stagione in queste condizioni. Con il direttore tecnico del Lipsia invece le cose potrebbero cambiare, del resto si era già detto che sarebbe stata una rivoluzione…

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