Sarebbero 57 le vittime della truffa di cui è accusato Paolo Marco Filippin, 58enne ex tronista di Uomini e Donne. Alcune di queste erano presenti davanti all’aula del tribunale di Pordenone, in attesa di essere chiamate a testimoniare. Secondo il procuratore Raffaele Tito sono accomunate dalla sfortuna di aver incontrato il venditore che, dopo aver incassato migliaia di euro, è sparito senza onorare gli ordini, secondo quanto riportato dal Gazzettino. C’è una donna che non ha visto né i suoi 5mila euro e la cucina che aveva scelto. Un’altra ha versato quasi tutto il suo Tfr, 32mila euro più Iva, per arredare parte di una casa ricevuta in eredità con la sorella.
Davanti all’aula c’era anche una coppia che sostiene di aver rimesso duemila euro, la caparra per la cucina. Stessa cifra avrebbe versato, senza vedere quanto ordinato, un uomo. L’ex tronista di Uomini e Donne Paolo Marco Filippin, secondo le ipotesi dell’accusa, è l’artefice di un raggiro che avrebbe mietuto 57 vittime, che hanno versato caparre per mobili di vario tipo che non sono stati mai consegnati. Ed è chiamato a rispondere anche del fallimento della sua società, la Fabbriche riunite Srl di Brugnera.
“PAOLO MARCO FILIPPIN ATTENDE SVILUPPI PROCESSO”
Le dichiarazioni fatte dalle presunte vittime nell’attesa dell’udienza sono state contestate dal legale di Paolo Marco Filippin, perché “nessuno avrebbe però poi ripetuto nello stesso modo davanti ai giudici” quanto affermato. L’avvocato Lorenzo Magnarelli al Gazzettino ha spiegato anche: “Desta sensazione come l’ipotesi che caratterizza il processo sia trattata a livello mediatico soltanto dalla prospettiva civilistica evidenziata dai soggetti intervenuti nelle varie trame contrattuali che si pongono. Il signor Filippin attende con la massima serenità gli sviluppi del processo che lo riguarda“. Come spiegato dal giornale veneto nei mesi scorsi, diversi truffati si sono rivolti a Federconsumatori, perché l’ex tronista di Uomini e Donne non era raggiungibile, non rispondeva al telefono. Chi aveva ricevuto finanziamenti per l’acquisto dei mobili si è visto annullare il debito, non essendo mai avvenuta la consegna, diverso il discorso per chi ha versato la caparra, infatti si è dovuto insinuare nel fallimento dell’azienda.