È una testimonianza choc quella che il quotidiano “Il Corriere della Sera” ha raccolto in queste ore direttamente dalla bocca della vittima delle violenze del giornalista Mediaset ed ex assessore all’Ambiente del Comune di Milano Paolo Massari, il quale dalla notte di domenica 14 giugno 2020 si trova nel carcere di San Vittore, monitorato costantemente per il timore che possa compiere gesti estremi. La donna, un’imprenditrice di 56 anni, ha ripercorso quei momenti drammatici nei quali ha temuto il peggio. “Paolo aveva proposto un articolo di approfondimento sul mio mondo – ha raccontato –. Ci conosciamo da quand’eravamo adolescenti, con Paolo, abbiamo frequentato il liceo ‘Parini’. Ho accettato il suo invito per un aperitivo e, l’ammetto, è stato un bell’aperitivo. Non c’è stato niente, in quei momenti al bar, che mi facesse immaginare un finale del genere… Ad ambedue andava di proseguire con una cena al ristorante. Paolo ha detto che siccome il tempo non era buono, era meglio prendere la macchina lasciando lo scooter a casa sua, lì vicino. Ci siamo andati, e, una volta nel seminterrato, è sceso il buio.



PAOLO MASSARI, TESTIMONIANZA CHOC DELLA SUA VITTIMA: “CREDEVO DI MORIRE”

“Paolo ha avuto una velocissima metamorfosi, ha iniziato a dare ordini e pretendere che li eseguissi. Mi ha umiliata, voleva che fossi la sua schiava… Aveva quel ghigno, quel ghigno… Ero da un lato bloccata, paralizzata, e dall’altro ho deciso di gestire la situazione, di cercare di controllarla per quanto potessi, avevo quel pensiero fisso, sempre lo stesso: ‘Mi ammazza’”, ha confessato a “Il Corriere della Sera” la donna. Poi, all’improvviso, forse appagato, Paolo Massari si è fermato e ha acceso una sigaretta. La saracinesca del box, adiacente il seminterrato, presentava un pertugio alla base. “Non so neanche come sia riuscita a passarci, ma ci sono riuscita, ho percorso un vialetto, sono sbucata in strada… Lui era alle mie spalle, sullo sfondo. Calmo, rilassato. Ripeteva: ‘Rientra, non far la matta’”. Lei, ovviamente, non si è fermata e si è messa a correre nuda per la strada. In questi giorni ha sentito voci sul suo conto, secondo le quali si starebbe inventando tutto, poiché il rapporto sarebbe stato consenziente. “Ero così consenziente che avanzavo senza vestiti alle dieci di sera, non a notte fonda, cioè senza nessuno in giro, e la cosa neanche mi interessava… C’erano passanti, automobilisti, e io me ne fregavo, di essere nuda. Quello non era un appartamento, era un bunker. Volevo solo scappare”.

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