Paolo Mengoli racconta l’inizio della sua carriera

Paolo Mengoli è stato ospitato nella trasmissione L’Ora Solare, in onda su TV2000, e ai microfoni della trasmissione ha raccontato il suo inizio nella musica, che l’avrebbe portato in pochi anni al successo internazionale. Tutto, per Mengoli, iniziò grazie al famosissimo Bibi Ballandi, “sono stato il primo cantante di Bibi nel 1968, quando vinsi il Festival di Castrocaro. Quella sera ho avuto la fortuna di vincere e lì è partita la mia grande carriera e Bibi mi ha accompagnato per 6 o 7 anni, ma è rimasto sempre un amico”.



Il 1968 Paolo Mengoli lo ricorda come un anno animato da “un clima diverso, molto focoso”. Anno in cui lui partecipò e vinse il Cantagiro, in cui racconta che “giravi con queste auto scoperte e andavi come nel giro d’Italia, avevi gente a destra e sinistra, solo che capitava ogni tanto che partiva qualche pomodoro o un uovo sodo, era il periodo delle contestazioni. Schivai un uovo sodo, mi cadde di fianco e lo vidi, se mi prendeva in testa ero rovinato”. Poi, continua Mengoli, gli anni ’70, che “fino al ’73/’74, sono corsi sulla scia degli anni ’60 con questa voglia di fare belle canzoni. Ci si divertiva, si ascoltavano e cantavano le canzoni perché erano orecchiabili e le canti ancora adesso, e non so se le canzoni di oggi tra 30/40 anni si canteranno ancora. Poi c’e stato il momento delle contestazioni del ’75 e del ’76 che c’è stato il sopravvento dei cantautori impegnati che hanno portato fino al ’78/’79 un certo discorso politico nella musica. Allora c’era spazio per tutti”, ricorda.



Paolo Mengoli su Lucio Dalla

Ma se c’è un grande della sua vita che Paolo Mengoli ci tiene a ricordare della sua vita, quello è Lucio Dalla. “Era un grande amico, guardavamo le partite allo stadio assieme, si giocava a pallone assieme anche con Gianni Morandi. È stato capito tardi [ed] è la persona che secondo me ha cambiato la musica”. Poi, parlando di Sanremo, ricorda che Dalla “quell’anno che si presentò con quel berrettino, cantò una canzone alla quale censurarono il testo, ma andò avanti così. Erano gli inizi di febbraio e la domenica dopo eravamo allo stadio assieme e quando entrò di fu un boato”.



Ma c’è un aneddoto che Paolo Mengoli porta nel cuore. “Ero inviato per Mezzogiorno in famiglia a Sanremo, il 12 febbraio 2012, ero lì con il pass all area. Vado dentro all’Ariston e sento una voce che mi dice ‘Oh, ieri sera abbiamo vinto 2 a 0 eh’ perché il Bologna aveva giocato con l’Inter, era Lucio”, con il quale si mise a parlare finché “gli ho detto ‘Ma senti, tu per me una canzone non l’hai mai scritte’, mi disse che ne aveva una pronta e che al suo ritorno dal tour europeo l’avremmo provata“. Si rividero pochi giorni dopo allo stadio, “a vedere Bologna Udinese. Al terzo gol dell’udinese lui si alza e fa ‘Ma non è possibile, ma non si può mai godere’ e stava per andare via, l’ho bloccato e gli ho detto che ci saremmo dovuti vedere al suo ritorno, ma la telefonata non arrivò“.

La voce di Paolo Mengoli a questo punto si fa più triste, parlando ancora di Lucio Dalla. “Il primo di marzo, quando è successo il fatto, io ero su Rai 2 a fare l’Italia sul 2. Mi arriva una telefonata da Roma che mi chiede se fosse vero, ho provato a sentire in giro, Gianni Morandi per due ore era sempre occupato, e capii che c’era qualcosa che non andava. Non appena risponde non faccio in tempo a parlare che mi dice ‘Si, è vero, è successo’. È stato un momento tremendo, è andata via un pezzo di vita, non solo musicale. Mi si frantumò il cuore“.