Paolo Mieli, grandissimo giornalista, storico, conduttore e opinionista tv, è stato ospite stamane del programma di Rai Due I Fatti Vostri: “Lei aveva il padre che lavorava all’Espresso poi mi ha imbucato. Mi hanno bocciato due volte agli esami da giornalista – ha raccontato Paolo Mieli riferendosi ad una sua vecchia fidanzatina e al suo primo lavoro da giornalista – io vi vedo tutti i giorni – ha aggiunto Paolo Mieli – ogni volta penso di andare a prendere un caffè da voi e per la prima volta oggi sono qui da voi”.
Il primo contratto di Paolo Mieli è però durato poco: “Mi hanno licenziato, ma sono convinto che concepire la propria strada non come una scala mobile ma sapere che c’è un inciampo è importantissimo. La vita è fatta di cadute poi bisogna rialzarsi e ricominciare. Poi dopo il licenziamento mi sono laureato”. Sulla passione per la storia: “E’ nata dalla passione politica, erano gli anni ’60. Adesso è una cosa assente ma all’origine era passione per la politica e per la storia per il ‘900”.
PAOLO MIELI: “IO SONO ALLE PRIME ARMI”
Paolo Mieli ha sempre raccontato la storia in tv per farla amare da tutti. “Ogni giornata che passo da conduttore… – ha raccontato – che è un nuovo lavoro, arrivando ad un certo punto della mia vita mi sono collegato alla mia esperienza di storico e mi sono reinventato. Sembro adulto ma in realtà sono uno alle prime armi”. Paolo Mieli è molto orgoglioso della sua curiosità: “Ti obbliga a ricominciare sempre da capo. La curiosità ti porta ad interessarti dei piccoli fatti, dettagli, cose insignificanti, stupidaggini, tutto ciò che è irrilevante è fondamentale, io adoro solo cose irrilevanti”.
Ma che voto si dà Paolo Mieli come padre? “Io mi do 9, sono un padre molto presente nella vita dei miei figli, solo quando diventano un po’ grandicelli, fino ai 6/7 anni il voto è tre. La mattina presto è il momento che io preferisco, mi sveglio alle 5:30, fino alle 8:30 il telefono non suona, posso leggere. Chi riesce a conoscere l’alba ha appreso il segreto della vita. Io non sopporto il dopocena, se vengo invitato a cena quando si finisce di mangiare, secondo me bisognerebbe dire due convenevoli e andarsene: dire idiozie sul divano dopo la cena… mai sentito qualcosa di rilevante dopo le cene, il dopocena fa schifo”. In chiusura un consiglio di Paolo Mieli ad un ragazzo che volesse fare il giornalista: “Avere una fidanzata il cui padre fa il giornalista, farsi imbucare da lei”.