Com’è morto Paolo Rossi? La causa è stata un tumore ai polmoni

Paolo Rossi è morto il 9 dicembre 2020, all’età di 64 anni, a causa di un tumore ai polmoni. “È iniziato tutto a marzo 2020, dopo che siamo tornati da un viaggio alle Maldive. Ho notato che Paolo era dimagrito molto. Siamo andati a fare degli accertamenti che ci hanno dato, purtroppo, il verdetto che mai avremmo voluto sentire. Ma non abbiamo mai perso la speranza, fino a un mese dalla morte abbiamo combattuto per cercare di vincere il nostro mondiale”, ha raccontato la moglie Federica Cappelletti a Silvia Toffanin in una puntata di Verissimo.

L’ex calciatore si è spento al policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena, dover era ricoverato dopo l’aggravamento della malattia. In estate era stato sottoposto ad un intervento chirurgico all’ospedale di Santa Maria alla Gruccia di Montevarchi.

Paolo Rossi: la carriera di Pablito

Nato a Prato nel 1956, Paolo Rossi ha mosso i primi passi nella Santa Lucia. Ambrosiana e Cattolica Virtus sono le altre sue squadre, finché la Juventus non gli mette gli occhi addosso. Viene prestato al Como e poi al Vicenza dove Giovan Battista Fabbri lo lancia come numero 9 e vince la classifica cannonieri del 1977-78 con 24 gol. Enzo Bearzot lo lancia in Nazionale e Paolo diventa Pablito al Mondiale del 1978 in Argentina. Passato al Perugia, viene squalificano per due anni in sede di giustizia sportiva. Nei due anni di fermo due persone credono in lui: Giampiero Boniperti, che se lo riprende alla Juve, ed Enzo Bearzot, il c.t. della Nazionale.

Bearzot lo convoca per il Mondiale di Spagna: in Italia-Brasile, seconda partita della seconda fase, segna una tripletta epica. Poi altri due gol contro la Polonia in semifinale e una rete all’allora Germania Ovest nella finale di Madrid. Italia campione del mondo. “Guardavo la folla, i compagni e dentro sentivo un fondo di amarezza. Adesso dovete fermare il tempo, adesso. Non avrei più vissuto un momento del genere. Mai più per tutta la mia vita”, ha scritto nella sua autobiografia. Complici le ginocchia ballerine, dopo aver toccato il tetto del mondo la carriera inizia una fase in discesa: Juve, Milan e poi l’ultima tappa al Verona.